Tra tutti gli aspetti del poker, la matematica è la base imprescindibile: se vuoi vincere a poker percentuali, equity e pot odds devono essere il tuo pane.
Ne abbiamo già parlato qui qualche tempo fa, ma l’importanza di questi argomenti è tale da meritare un ripasso quando possibile. È di questo parere anche il campione Jonathan Little, che sul suo canale YouTube offre una panoramica breve ma efficace di come funzionino equity e pot odds. Buona lettura!
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Capire equity e pot odds è una base fondamentale del poker. Introduco il concetto con un esempio: rilanci 2,2bb con uno stack effettivo di 16bb da middle position, un giocatore tight dal big blind va all in con il seguente range: TT+, AJs+, AQo+, KQs. Con cosa dovresti chiamare l’all in?
Quando hai stabilito il range del tuo avversario, puoi calcolare precisamente se un call sarà profittevole.
Prima di tutto bisogna capire le pot odds: ti restano 13,8bb da chiamare per vincere un pot totale che sarà di 33,5bb: i 16 nostri, i 16 dell’avversario, più ante e small blind.
Le pot odds saranno allora = 13,8/33,5 = 41,2%
Ora che abbiamo questo numero dobbiamo capire quali delle nostre mani hanno almeno il 41,2% di equity contro il range del nostro avversario. Come fare? Esiste un programma gratis chiamato Equilab.
Inseriamo il range del nostro avversario e ora utilizziamo la funzione “Calcola range mani”: selezioniamo un altro giocatore, clicchiamo la freccetta verde e “Calcola range mani”. Ora inseriamo la nostra equity minima, in questo caso 41,2%, eseguiamo il calcolo e spostiamo il range nella finestra principale.
In alternativa si può procedere alla vecchia maniera: prendiamo una mano, diciamo A9s e calcoliamo la sua equity contro il range avversario: 31,6%, non sufficiente. Proviamo con ATs, AJs e finalmente scopriamo che AQs fa parte di questo range. Possiamo ripetere questo processo per le coppie, gli AX off suited, i KX suited e così via.
Così scopriamo che possiamo giocare con TT+, AQs+ e AKo.
Ora, se ripetiamo il calcolo con 30bb invece che 16, dovremo mettere 27,8 per un pot di 61,5 = 45,2%, molto più di prima. Mettiamo i dati dentro Equilab e vediamo che il range di call ora sarà molto più stretto, JJ+ e AK.
Se invece diciamo che l’avversario shovi un range molto, molto più ampio, l’equity delle nostre mani contro il suo range salirà , e quindi potremo chiamare molto più loose. Nell’esempio l’avversario pusha il 27% delle sue mani, e ora ci basta anche Q9s per arrivare al 41,2%!
Abbiamo imparato che se il range dell’avversario si allarga o si restringe, il nostro range deve regolarsi di conseguenza.