Dalle stelle alle stalle in men che non si dica. Nel nostro amato gioco, soggetto al ruolo della sorte nel breve periodo, la parabola non è così inusuale.
Inusuale è invece che a raccontarla sia un professionista del calibro di Adrian Mateos. Nel blog della room di cui è testimonial, il pokerista spagnolo più vincente di sempre ha redatto il diario della sua recente trasferta in Corea per giocare le Triton Super High Roller Series.
A una prima parte di successi eclatanti ne è succeduta una con zero in the money: ma Mateos ha dimostrato di sapere cosa fare tanto nella buona quanto nella cattiva sorte.
Un festival fantastico
Mateos inizia il suo scritto sul blog tessendo le lodi del festival:
Gli eventi Triton sono sempre fantastici, si prendono cura dei loro giocatori abituali tanto quanto di quelli che si godono l’esperienza per la prima volta. Poi, dopotutto, è un circuito di tornei High Rollers, il che non lo rende accessibile a tutti e quindi tutti i partecipanti hanno uno statuto un po’ speciale. É impressionante vedere come i field dei tornei diventino sempre più massicci. Sebbene ciò non debba sorprendere più di tanto, considerando che questo festival si svolge in terra asiatica, dove molti giocatori possono permettersi eventi di questo tipo, le somme folli che muovono i festival Triton sono comunque impressionanti. Io non mi lamento anche perché una parte di quei soldi è finita nelle mie tasche. Sono tornato dalla Corea molto soddisfatto, non solo per l’esperienza fatta, visto che era la prima volta che andavo in questo paese, ma anche perché i miei risultati sono stati buoni. A dire il vero, avrebbero potuto essere anche migliori, ma questa volta la varianza ha finito per raggiungermi.
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Una maledizione sfatata
Nella prima parte della trasferta in Corea, Mateos ha trovato il primo sigillo Triton della sua carriera, dopo aver ceduto solamente in heads-up il Main Event dello scorso anno a Montecarlo.
In definitiva, la cosa più importante per me è stata togliermi questa spina nel fianco e sono finalmente riuscito a ottenere la mia prima fiamma d’oro, che è il trofeo che viene assegnato a tutti i vincitori dei tornei Triton Super High Roller Series. A novembre a Montecarlo ero arrivato a un passo dalla vittoria del Main Event, ma mancava la vittoria anche se avevo ottenuto una delle più grandi vincite della mia carriera. L’obiettivo era tutt’altro che scontato da raggiungere, ma a questo evento dal costo di $ 30.000 sono arrivato al tavolo finale con un grosso stack e ho potuto mettere pressione sui miei avversari prima di iniziare l’heads-up con un buon vantaggio. Fortunatamente questa volta David Peters, che è sempre un avversario difficile da affrontare, non mi ha rovinato la festa.
Lo shot con le taglie misteriose
Pochi giorni dopo la vittoria, in Corea Adrian si è trovato a giocare un altro tavolo finale Triton.
Pochi giorni dopo mi sono ritrovato ancora una volta al tavolo finale di un Mystery Bounty da 40.000 dollari di iscrizione, e ho aggiunto un altro mezzo milione di dollari al mio bilancio grazie, tra l’altro, a due buste misteriose da 80.000 dollari ciascuna! In quel torneo sono arrivato terzo ma sono comunque uscito con la sensazione di aver giocato molto bene. A quel punto, la Triton Series di Jeju era sulla buona strada per diventare il miglior festival di poker della mia carriera, ma poi tutto è cambiato…
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Gira il vento della (s)fortuna
Nelle restanti settimane del festival, infatti, Mateos non è più riuscito ad approdare a una zona premi.
Non ho più fatto alcun ITM, il che può essere frustrante se non si comprende appieno come funzionano i tornei di poker. Nella maggior parte dei casi non riuscirai a raggiungere la zona premi. È così ed è necessario essere molto chiari su questo punto e comprenderlo bene, per evitare frustrazioni. Capisco però perfettamente i giocatori che, durante i tornei live, provano questa sensazione di frustrazione quando si ritrovano a giocare moltissimi eventi.
Per Mateos, quando la fortuna volta le spalle, c’è solo una cosa che il malcapitato pokerista può fare per cercare di ridurne gli effetti avversi:
So che è facile a dirsi, ma devi provare a giocare sempre al tuo “A-Game”, concentrandoti sul momento presente e cercando di ignorare cosa è successo prima o cosa potrebbe succedere dopo. Sicuramente finirai i tornei uscendo a mani vuote più spesso che non con un in the money. Ma se rimani concentrato sul giocare ogni mano al meglio delle tue capacità , prendendo le decisioni migliori e attenendoti al tuo gameplan, la sensazione di sconfitta e frustrazione passerà più rapidamente. Non ti sentirai in colpa, perché avrai dato il meglio di te.