Andrew Lichtenberger è tornato sulla scena e ha fatto davvero buonissimi risultati di recente. Il player americano, che nel corso degli anni ha cambiato veste svariate volte senza però rinunciare alla qualità del suo gioco, è reduce da un heads up molto intenso contro Isaac Haxton. Il contesto era il Super High Roller Bowl VIII, di certo non un evento di poco conto.
Come ben sappiamo è stato Ike a portare a casa il titolo e la prima moneta da 2,76 milioni di dollari. Per Lichtenberger c’è stata la consolazione – magra a dire il vero – di 1,68 milioni di dollari. A proposito di questo heads up, vogliamo concentrarci in particolare su una mano in cui il buon Andrew si è reso protagonista di un fold tecnicamente molto difficile e anche non semplice da spiegare.
Proviamo a farlo con un’analisi decisamente approfondita.
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La mano ai raggi X
Situazione: heads up livelli 20.000/40.000 big blind ante 40.000
Preflop: Isaac Haxton da bottone vede J♦10♦ e opta per il limp-call sul raise di Andrew Lichtenberger, che aveva rilanciato a 215.000 con K♠J♣ da big blind. Il pot sale a quota 470.000 chips.
Flop: J♥10♠2♣ – Lichtenberger decide di fare pot e Haxton si appoggia in call. Il piatto sale ora a quota 1.410.000 chips.
Turn: 9♣ – Ancora una bet da parte di Andrew che stavolta ne abbassa l’entità: 400.000 chips al centro e ancora un call da parte di Ike. Il pot sale a quota 2.210.000 chips.
River: 7♥ – Stavolta Lichtenberger decide di fare check e Haxton lo mette ai resti per 1.255.000 gettoni. Andrew ci pensa, prova a carpire info dal suo avversario prima di mettere le carte sotto.
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Le idee di Andrew Lichtenberger
La lettura della mano dal punto di vista di Andrew Lichtenberger è, come dicevamo prima, molto complessa. Intanto è interessante scoprire come l’americano vada a variare le sue size bet. Si passa da un pot al flop a 1/4 pot al turn, per poi addirittura checkare su un river che tutto sommato potrebbe essere una blank.
Andrew si è chiaramente messo sulla difensiva dopo aver visto il call di Haxton al flop. Da lì la decisione di abbassare sensibilmente l’entità della puntata sulla quarta carta. La sensazione è che si sia messo in check-fold al river, sperando in un check behind o al massimo in una bet molto piccola di Ike. Haxton, però, ha avuto le sensazioni giuste: la best hand ce l’ho io, il mio opponent ha valore, lo metto ai resti.
Lichtenberger si salva, ma la sua condotta non è stata di certo perfetta.