Garrett Adelstein è al centro di un caso abbastanza delicato, che è già sfociato sul piano legale. Ma in questo periodo in cui sentiamo il bisogno di sentir parlare solamente di poker giocato, ecco che viene fuori un’altra polemica che riguarda il noto grinder americano. Un possibile scandalo che coinvolge, oltre ad Adelstein, un altro top player come Jeremy Ausmus.
La questione è molto semplice e fa già molto discutere, sia sui forum che sui social. Adelstein e Ausmus, infatti, si sarebbero resi protagonisti di una richiesta di prestiti attraverso il programma di protezione PPP. Si tratta di un programma di prestiti aziendali con il quale era possibile richiedere sussidi per eventuali perdite causate dalla pandemia.
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Adelstein e Ausmus nei guai?
In tanti sui social hanno sottolineato il comportamento scorretto – almeno dal punto di vista umano – da parte dei due giocatori. In particolare un profilo Twitter “ThePokerKaren” ha portato alla luce la magagna, sottolineando le richieste fatte dai due giocatori attraverso il programma. Ma forse nel caso di Ausmus la colpa è inferiore, avendo richiesto “solo” 11.000 dollari.
Decisamente diversa è la situazione da parte di Adelstein. Garrett, infatti, avrebbe tentato l’accesso a questo programma non una sola volta. Sono infatti emerse due richieste diverse: la prima da 21.003 dollari a Redondo Beach, la seconda da 21.006 dollari a Manhattan Beach, entrambe in California. Un doppio movimento che ha suscitato non poco scalpore.
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Ci sono state tante altre società legate al poker che avrebbero tentato l’accesso – con risultati positivi – a questo programma. Tra questi spiccano la società che fa capo al World Poker Tour, che ha ottenuto sussidi per quasi 700.000 dollari, e la Card Player Media che ha ricevuto circa 156.000 dollari.
In questo caso, però, il sostegno era necessario visto che società come gli organizzatori di eventi live e i media legati al gioco non potevano non subire dei grossi danni dalla diffusione del virus e dalle sue conseguenze.
