Bryn Kenney è uno dei personaggi più particolari nella scena del poker internazionale.
Non soltanto perché da qualche mese a questa parte, occupa la prima posizione nella All-Time Money List di tutti i tempi, quanto piuttosto per il fatto di essere completamente diverso dalla maggior parte dei suoi colleghi “high stakes”.
Originale in tutto e per tutto, non ama conformarsi a ciò che gli altri dicono possa andar bene per lui ma preferisce sbatterci la testa e trovarsi la sua strada.
Nel corso di una ospitata al podcast di Jeff Gross dopo lo shippo alle Triton Series, Kenney ha rivelato qualche chicca davvero imperdibile.
Ecco 8 curiosità da sapere assolutamente sul numero uno al mondo!
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1 – La madre invitò Bryn Kenney a frequentare un gruppo anonimo per giocatori d’azzardo
Ebbene sì, il numero uno al mondo per quanto concerne il Texas Hold’em live in formato torneo, ha avuto qualche difficoltà nel convincere i propri genitori sulla bontà di quanto stesse effettivamente facendo.
“Sempre meglio che stia di fronte al computer a giocare online che esca fuori a fare qualche altra strxxxta come bere o prendersi le droghe” – diceva il padre giustificandolo di fronte a “mammà”.
Nel giro di qualche anno però i risultati cominciano ad arrivare: “Quando ho cominciato a portarla in giro con me, a Barcellona, a Montecarlo e via dicendo, ha capito che forse doveva ricredersi…“
2 – Sapeva sin dall’età di 19 anni che sarebbe diventato il numero uno al mondo
Il giovane Bryn ha pochi amici con cui si confida e a uno di questi confessa di esser sicuro di diventare il giocatore di poker più forte al mondo.
“Ho sempre visualizzato quel traguardo e ho cercato di mettere il 100% di me stesso a ogni occasione disponibile. Ho giocato tutto il giorno tutti i giorni, ho pensato quasi esclusivamente al poker ed è così che sono diventato il numero uno.
Sapevo che ci sarei arrivato e ora sarà difficile raggiungermi.”
3 – La prima volta che è diventato milionario ha perso tutto in una settimana
“La prima volta che ho avuto a disposizione un milione in vita mia? La settimana dopo mi erano rimasti qualcosa come 100K!” – racconta Bryn.
“Hey, è da una settimana che non ho tue notizie” – gli dice la madre per telefono mentre Kenney era a Vegas – “Va tutto bene?“
“Beh, diciamo che non è stata una gran settimana, ma risistemerò tutto!” – le risponde il figlioletto…
“Mia madre ha sempre creduto in me e mi ha dato sempre tanta indipendenza nelle mie scelta, sapendo di potersi fidare del mio mindset.“
4 – Bryn Kenney ha vinto almeno un braccialetto alle WSOP
Potrebbe sembrare una banalità ma non lo è affatto.
Bryn Kenney infatti è tra i pochi “high rollers”, ovvero quei giocatori che frequentano solamente i tornei con buy-in da 4/5 o addirittura 6 zeri, ad aver messo in bacheca un braccialetto alle World Series Of Poker.
Il successo risale al 2 luglio 2014 e in quell’occasione Bryn si aggiudicò il 1.500$ 10-Game Mix per una prima moneta da 153.220$.
“La famiglia, gli amici, gli altri giocatori: il prestigio che ne deriva è una delle parti migliori” – racconterà Bryn in una delle tante interviste dopo la vittoria.
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5 – Bryn Kenney non ha mai studiato il suo gioco
“Onestamente? Non ho mai riguardato il mio gioco.
Ci ho provato a rivedere qualche replay ma non aveva alcun senso. Quante ore studio al giorno? Anche questa è una domanda che non ha senso.
Penso al poker e gioco da quando mi sveglio alla mattina fino a che non vado a dormire, chiedermi quanto studio equivale a chiedermi quanto respiro.
Avrò giocato 15 ore al giorno per 7 anni di fila, almeno agli inizi.”
6 – Non parla con nessuno delle sue mani e non chiede mai consigli agli altri
“Faccio tutto da solo e non parlo di poker con nessuno.
Vi faccio un esempio: se mi trovo davanti un giocatore che ho visto parlare assieme a un’altra decina di ragazzi e li ho visti concordare, ridere e scherzare su alcune dinamiche, per me è molto più semplice inquadrarne la tipologia ed usare queste informazioni a mio vantaggio.
Questi – riferito molto probabilmente alla cerchia che approccia la GTO – studiano le stesse cose e giocano allo stesso modo, ma non hanno la minima idea di quale sia il mio gioco, di quali range utilizzi, di quali mosse possa fare.
L’unica cosa che possono fare realmente è supporre, e con me sarà sempre un “guessing game”. Se poi ti piace scontrarti con me molto spesso dovrai anche essere disposto a giocarti tutte le chip.“
7 – Il suo obiettivo è quello di diventare milionario e morire con zero sul conto
“Il mio obiettivo è ovviamente quello di non lasciarmi dietro un centesimo di quanto guadagnato.”
L’essenza del consumismo riassunta in una frase, eppure Bryn ha le idee chiare anche su altro:
“Voglio lasciare il segno in questa vita”
E a giudicare dai suoi risultati l’impresa gli è riuscita per bene.
8 – Spendere un milione per un torneo non gli fa nessun effetto
“Adoro le Triton e un buy-in da un milione ormai sembra la normalità per me.
Non vedo l’ora che le rimettano, non mi importa che tornei ci saranno: spero ci sia qualcosa da 1 milione freezout, o magari un 500K single re-entry o un 300K re-entry.
Non c’è regola o buy-in che possano fissare in un torneo di poker che non mi consenta di prendermi la mia edge e provare a vincere.”
Qui sotto il video-riassunto pubblicato sul canale Youtube di CHIPLEADWEAR:
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Photo Credits: Stefano Atzei