Come vincere a poker online con costanza senza intraprendere una carriera da professionista

Mag 26, 2020

Sembrerà assurdo dopo tanti anni di online, ma è ancora la domanda più comune tra chi approccia il gioco del poker.

Come si vince a poker online? E’ possibile farlo anche se non ho alcuna intenzione di mettermi a studiare e diventare un professionista?

Ebbene, non solo è possibile vincere a poker online senza essere per forza dei maestri della Game Theory Optimal, ma è possibile farlo anche soltanto nel tempo libero senza per questo scegliere la strada del professionismo.

Da come è strutturata questa introduzione sembrerebbe uno di quei contenuti creati ad hoc per vendere qualcosa di irrealizzabile, ma fortunatamente non è questo il caso.

Quest’oggi metteremo in evidenza una serie di aspetti profondamente trascurati da chi non ha alcuna intenzione di investire troppo tempo nella formazione ma dispone di uno skillset necessario a battere il livello a cui gioca abitualmente.

Trovare le condizioni ideali

Non siete dei professionisti e non avete alcuna intenzione di diventarlo. Nemmeno la maggior parte dei vostri avversari però, a meno che non scegliate di giocare soltanto gli stake più alti, avrà chissà quali competenze in materia.

Motivo per cui la partita, più che sull’abilità tecnica vera e propria, si giocherà anche su altri piani, non ultimo quello inerente alla condizione psicofisica e alla tenuta mentale dopo diverse ore di gioco.

In un tavolo dove nessun giocatore spicca per qualità tecniche, a fare la differenza sarà il modo con cui si approccia la partita.

Farlo quando siete stanchi, nervosi, sovrappensiero, oppure schierarvi a limiti poco consoni alle vostre tasche che possono generare un’altalena di emozioni difficile da gestire significa scendere in campo con le armi spuntate.

Cercate di ottimizzare quelli che sono gli aspetti su cui potete intervenire senza alcuna fatica, sempre che esercitare la forza di volontà non vi costi chissà quale sacrificio.

Consolidare le basi

Per avere un ROI positivo nel poker non serve strafare o inventarsi chissà cosa, quanto piuttosto commettere meno errori degli avversari.

Se avete ripreso a giocare in occasione del lockdown o semplicemente non avete una gran dimestichezza col gioco, il consiglio è quello di fare un bel ripasso dei fondamentali cominciando dai range preflop da utilizzare a seconda delle specifiche situazioni, partite o fasi di un torneo.

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La maggior parte degli errori commessi nel postflop derivano da una cattiva interpretazione dei range da giocare e da quelli contro cui andremo a scontrarci in determinate circostanze.

Correggere questo aspetto vi farà evitare di cacciarvi nei guai più di quanto possiate immaginare.

Nervi saldi

Il poker, in qualsiasi forma lo si giochi, mette a dura prova la nostra pazienza.

Il fatto di non essere dei professionisti inoltre, fa sì che l’esito delle giocate influenzi il vostro gioco più di quanto non dovrebbe. Per abbattere il fattore varianza occorre giocare un numero di partite molto elevato, qualcosa che non rientra per nulla nei vostri piani.

Una volta preso atto del fatto che sarete in balia della varianza, ciò che potete fare per contenerne gli effetti nefasti è quello di mantenere i nervi saldi.

Capita spesso infatti che, dopo una serie di colpi sfortunati, si perda completamente il lume della ragione e si cominci a giocare ben al di sotto del proprio A-game o, nei casi peggiori, ci si schieri a partite troppo alte sia in termini di buy-in che di skill necessarie per affrontarle.

Porvi dei limiti (e rispettarli) vi aiuterà a contenere enormemente le perdite nei periodi in cui la fortuna sembra avervi voltato completamente le spalle.

Quanto investire nel gioco

Si sente spesso parlare di bankroll e bankroll management, dei mantra per ogni pokerista che si rispetti.

La realtà però, è che voi non avete un vero e proprio bankroll – ovvero una somma specifica dedicata al gioco – ma di tanto in tanto effettuate una ricarica con la speranza che a fine sessione ce ne siano più di quanti ne avete depositati.

Il fatto di non voler investire seriamente sul gioco stanziando una cifra precisa da lasciare sulla poker room non significa che la gestione delle risorse non abbia alcun impatto sul vostro gioco.

Non esiste una cifra esatta o una proporzione scientifica per calcolare quanto sia giusto mettere a rischio in rapporto a quel che si ha, perché la questione è estremamente soggettiva.

L’unica linea di demarcazione comune riguarda le sensazioni che proviamo quando giochiamo una certa partita/ torneo piuttosto che un’altra: l’adrenalina derivante gioco non va confusa con i sentimenti (purtroppo comuni) di autodistruzione e autosabotaggio che ci portano a oltrepassare i limiti imposti dal buon senso.

Il consiglio quindi è quello di evitare di giocare ciò che ci fa stare male per qualsivoglia ragione, specialmente se inerente a un fattore economico.

Il poker è un gioco e l’obiettivo principale rimane divertirsi, quando smette di esserlo (e non avete scelto di fare i professionisti) è probabile che la paura di perdere abbia preso il sopravvento su quelle che erano (e dovrebbero essere per tutti) le intenzioni principali: misurarsi con altri giocatori in un contesto civile e rispettoso nel gioco che tanto ci appassiona.

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