In questo periodo in cui i grandi eventi di poker live latitano, c’è sicuramente maggiore spazio per flame e botta e risposta tra i campioni. Nella giornata di ieri ha fatto sicuramente il botto l’attacco di Phil Hellmuth a Isaac Haxton, con quest’ultimo reo di indossare la mascherina al tavolo per strategia. Questa volta tocca a Daniel Negreanu, uno di quelli che non le manda a dire, stavolta nei confronti di Matt Berkey. Un confronto particolarmente acceso che ha trovato – forse – la sua conclusione in un’intervista rilasciata dal giocatore canadese.
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L’attacco di Matt Berkey a Jonathan Little
Tutto nasce da un attacco particolarmente potente che Matt Berkey ha lanciato all’indirizzo di Jonathan Little. Un attacco ben assestato che basa i suoi presupposti dallo stile di gioco e dalle strategie messe sul tavolo da quest’ultimo. Le tematiche erano sicuramente valide o comunque non da opporsi in toto, ma i toni sono stati sicuramente rivedibili.
Ed è qui che entra in scena Daniel Negreanu. KidPoker ha postato un tweet un paio di giorni fa, in cui reclamava “rispetto e ammirazione” nei confronti di Little da parte di Berkey. Se non altro perchè il buon Jonathan, al di là di quanto siano rivedibili o poco apprezzate le sue skill, è comunque un giocatore di successo e un ottimo coach.
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Daniel Negreanu in difesa di Little
Si arriva poi al giorno in cui Jonathan Little porta a casa il titolo nell’evento #8 della PokerGo Cup. Un trionfo da oltre 453.000 dollari, ma che è servito soprattutto a Daniel Negreanu per tornare a scagliare dardi infuocati contro Matt Berkey: “Congratulazioni Jonathan, gli haters odiano ma i vincenti vincono”, scrive D-Negs in un tweet in cui viene poi citata una frase celebre di Theodore Roosevelt.
Poi Negreanu, in una recente intervista rilasciata per Poker.org, ha provato a rivedere il tiro, pur mantenendo un tono particolarmente acceso contro Berkey. Riassumiamo le sue dichiarazioni.
Ho preso posizione per Jonathan Little, l’arroganza di Berkey mi ha triggerato. Lo ha trattato come se fosse un cattivo giocatore di poker o peggio uno stupido, come un bullo qualsiasi. Poi sono sceso in campo io ed è diventata una battaglia a chi fosse più arrogante. Non mi è piaciuto quel che ho fatto, ma in quel momento andava fatto.