Prima cosa da imparare quando vogliamo approfondire le nostre skills ai tavoli: come difendere efficientemente il big blind.
Non aspettatevi di avere un winrate positivo da quella posizione, ma visto che è una delle situazioni in cui ci troveremo più di frequente, l’impatto che potrà avere perdere anche solo 1bb/100 in meno sarà decisivo nel lungo termine.
Il gioco da BB è una delle situazioni più complesse da gestire, visti i range molto larghi, ma resta una delle principali da approfondire.
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Difesa del Big Blind: le basi
Difendere il Big Blind ha preso il significato più comune di “chiamare un raise“, ma noi qui parleremo di call e 3-bet ai tentativi di steal e ai rilanci degli avversari quando noi ci troviamo sul BB.
Avrete visto sicuramente delle chart di mani che vi forniscono un panorama cosiddetto ottimale per la gestione del BB, che possono essere un buonissimo punto di partenza per notare i macro errori che commettiamo, ma non sarà sufficiente ripetere le giocate a memoria per ottimizzare il nostro gioco.
Posizione
La prima cosa da considerare per la difesa del big blind è come sempre nel poker la posizione in cui ci troviamo.
Solitamente saremo fuori posizione postflop, immaginando un 6-Max saremo OOP contro UTG, MP, CO e BTN, mentre in posizione solo contro lo Small Blind.
È una questione indispensabile da comprendere: in posizione i nostri range si allargheranno moltissimo rispetto a quelli fuori posizione. Se contro BTN difenderemo circa il 50% delle volte ad esempio, contro SB il nostro range supererà l’80%!
Pot Odds, Avversario, Realizzazione
Questo trittico è la base su cui dobbiamo costruire un nostro range di difesa.
Prima di tutto le pot odds da BB saranno spesso invitanti, perché dovremo aggiungere 1bb in meno rispetto agli altri. Un raise 3x per noi avrà pot odds di 2 / 6,5 = 30,7% di equity necessaria per un call, quindi decisamente conveniente.
Con “Avversario” riassumiamo il risultato della sua posizione e le sue tendenze, in altre parole il suo range di apertura. Da BTN spesso si apre attorno al 40%, da CO il 25%, e il nostro range di risposta cambierà sensibilmente.
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La Realizzazione dell’Equity è la parte più empirica e complessa da mettere in pratica, ma è essenziale. Se difendessimo tutto ciò che ha 30,7% di equity contro un range di open del top 22%, ci ritroveremmo a dover chiamare/3-bettare quasi l’80% delle mani, inclusa roba come Q3o e 93s.
Consapevoli del fatto che non realizzeremo facilmente la nostra equity con mani del genere, ecco che il nostro range scende anche sotto il 25%, una volta scartate mani off, mani non connector, mani facilmente dominate eccetera.
Come cambiare il nostro range di call e 3-bet
Diamo un’occhiata al nostro avversario, e vediamo cosa può cambiare lui per incidere sulle nostre scelte.
Size
Ovviamente più alta è la size che usa, minori pot odds avremo, minore sarà il nostro range di call.
Quindi, più alta la size, più tight dovrà essere il nostro range, ma per bilanciare dovremo allargare un po’ il nostro range di 3-bet. A quel punto la parte difficile sarà affrontare la 4-bet avversaria, ma nessuno ha mai detto che il poker sia semplice!
Range
Più il suo range sarà largo, più conveniente per noi sarà chiamare e 3-bettare, con una tendenza maggiore verso il bluff.
Infatti per un discorso di realizzazione dell’equity e di range advantage, le mani più scarse perderanno valore in call ma acquisiranno fold equity, mentre le mani con più giocabilità diventeranno dei call ottimi.
Tendenze dell’avversario
Dopo aver raccolto un po’ di info sull’avversario, potremo exploitarlo deviando dalla strategia ottimale. Un primo esempio dal preflop, se è un avversario che folda molto alle 3-bet, allarghiamo il range di 3-bet!
È tight? Stiamo più attenti. È loose? Non lasciamo che rubi il nostro blind! C-betta poco? Realizzeremo la nostra equity più spesso e potremo chiamare più volentieri. Folda alle c-bet nei tribettati più del dovuto? 3-bettiamo più light e aggrediamo post flop.
Insomma, stiamo sempre pronti a giocare il nostro BB in base all’avversario, ma occhio sempre a non esagerare. Il resto lo faranno esperienza e studio.
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