In particolare tra i nuovi giocatori, ma anche tra gli eterni indecisi, una domanda ricorrente nel poker è: meglio cash game o torneo?
Abbiamo già affrontato questo discorso in precedenza, e non troppo tempo fa Phil Galfond ha dato la sua perla di saggezza a riguardo, includendo tutte le domande di questo stampo come “meglio poker live o online?”
Oggi tocca a Fedor Holz e il collega di Pokercode Steffen Sontheimer valutare i pro e i contro delle due discipline. Ovviamente Holz sarà portavoce degli MTT e Sontheimer reggerà la bandiera del cash game.
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Cash Game: flessibilità e gestione del tempo
Seffen Sontheimer: “Da quando ho iniziato a giocare ho subito giocato cash game. Sono diventato bravo e non avevo stimoli per cambiare formato di gioco. Poi quando è caduta Supernova Elite, e vivevo con altri poker player come BenCB, Reiner Kempe, ho incontrato Holz, tutti molto vincenti, mi sono domandato perché mi divertissi più con certe cose che con altre.
Oggettivamente nel cash game il bello è che ti siedi e puoi lasciare il tavolo in qualsiasi momento. È una cosa che amo perché mi permette di seguire la mia regola numero uno, ovvero ‘prima la real life’.
Il poker lo vedo un po’ come un videogame. Se mi iscrivo a un torneo è praticamente come firmare per le prossime otto ore, molto più come un lavoro vero. In più sei forzato a iniziare al pomeriggio e giochi potenzialmente tutta la notte. Il tuo programma quotidiano si incasina comunque, una cosa che non mi piace.
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Amo la libertà del cash game: cominci quando vuoi e se vuoi fermarti puoi farlo in qualsiasi momento. Mi lascia molta più libertà su come posso strutturare la mia giornata.
Inoltre io odio perdere, e vincere spesso i tornei è difficile. La maggior parte delle volte perderai. C’è un detto che dice ‘Domenica break-even, domenica vincente’. Personalmente mi piacciono le cose più costanti.”
Torneo: emozioni e adrenalina
Fedor Holz: “Amo il brivido dei tornei, in particolare quando sei a un grande final table e giochi per molti soldi. Questo è ciò che amo dei tornei.
Ho iniziato con i tornei quasi per caso, cominciando con i SnG da 180 giocatori da 45 centesimi e scalando i livelli. Non mi sono mai divertito molto al cash game.
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Adesso mi piacciono entrambi, ma ho sempre preferito i tornei perché sono più eccitanti, mi piaceva la parte emozionale. Invecchiando mi sto avvicinando sempre più al cash game, mi piace molto la flessibilità. E mi piace di più quando è un bel cash game live con stake molto alti, in un piacevole ambiente.
All’inizio dei cash game non mi piaceva la routine, e il fatto che vincessi o perdessi poco ad ogni sessione. A me piaceva l’adrenalina, e il cash game non era sufficiente. Nei SnG potevi vincere 30 volte il tuo buy-in, al cash mai più di 5 o 7 stack. Inoltre non ero bravissimo, dovevo giocare più tight, che non era il mio stile.
Cash game e tornei sono molto diversi a livello mentale: nei tornei le ante hanno un grande ruolo, puoi giocare range più ampi preflop, e le situazioni cambiano molto di più. Il cash è più un ‘nuovo spot, ripeti‘, gli scenari sono molto più simili tra loro. I tornei sono più variabili, giochi per 10bb, 20bb, consideri il payout, la bolla. È sempre una novità e devi costantemente ragionare.”
