“Io penso positivo perché son vivo” diceva Jovanotti troppi anni fa, e molti di noi avranno ritrovato questa filosofia tra i vari guru motivational dell’internet, a volte ascoltandoli religiosamente, altre volte sollevando le sopracciglia in modo scettico.
Quale che sia il caso, è innegabile che alcuni effetti reali si inneschino dalla positività, anche senza scomodare teorie come la legge dell’attrazione. È proprio un cambio di focus, uno spostamento di paradigmi e schemi mentali che aiuta ad affrontare determinate situazioni nel modo più sano e meno autodistruttivo possibile.
Un esempio lo pone l’affermato campione Fedor Holz, che spiega come il pensiero positivo influenzi direttamente il tuo gioco ai tavoli (e che genere di pensiero positivo!).
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Penso che tenere un pensiero positivo aiuti molto, la maggior parte delle volte il focus ha una grande importanza. Quando runno male vedo che tutto si sposta nella direzione di confermare questo bias e quando runni bene non ci pensi molto.
Ho imparato che c’è molto valore nel provare a portare via i tuoi pensieri da questi pensieri negativi di conferma, perché hanno un impatto sul tuo gioco quando non giochi bene, e sei meno incline a pensare di runnare bene.
Probabilmente è il più grande impatto che puoi avere su questo. Come cadranno i dadi, sfortunatamente, non lo so.
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Per spiegare meglio il pensiero di Holz: con un approccio di tipo pessimista finiamo per ricondurre le nostre perdite alla sfortuna senza mettere in dubbio il nostro gioco, e quindi senza notare se stiamo giocando peggio del solito. Invece, quando runniamo bene non facciamo caso a nulla di tutto ciò.
Viceversa con un pensiero più ottimistico ci ritroviamo a valutare i momenti di vittoria come “il meritato risultato delle nostre skill” – unite alla giusta dose di fortuna, ovviamente. Non siamo ciechi! – e i momenti dove le cose vanno male diventano uno spunto di riflessione sul nostro gioco e non una lamentela sulla sfortuna.
Anche in questo caso sappiamo che la run esiste, ma il nostro focus sarà sul gioco in sé e non sulla cosa che non possiamo controllare. Un poker player può chiedere di più?