Nonostante spesso vi si venga accostato, il poker non rientra tanto nella schiera dei giochi d’azzardo quanto in quella dei giochi di abilità ; la componente strategica è fondamentale, e una delle basi della strategia risiede nell’elementare concetto di fold.
Perché, vi chiederete? Ebbene, il fold è semplicemente l’abbandono della propria mano, ma arrendersi non significa sempre perdere. Sapere come e quando passare è fondamentale per un bravo giocatore di poker, che sa capire quando è il momento di minimizzare le perdite (skill che vale tanto quanto massimizzare le vincite!).
Ma che cosa significa esattamente foldare nel poker? In quali situazioni è opportuno farlo? E quali sono le differenze tra il fold nel Texas Hold’em e in altre varianti del poker? Continua a leggere per scoprirlo!
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Cos’è il Fold nel Poker?
Il fold nel poker è l’azione di rinunciare alla propria mano e al piatto in corso, restituendo le proprie carte al dealer.
Il fold avviene generalmente in risposta a una puntata o a un rilancio di un avversario, quando si ritiene di non avere la mano migliore o di non avere abbastanza probabilità di migliorarla.
Nello slang pokeristico è utilizzato anche come verbo “foldare” e un suo sinonimo molto usato è “passare”.
Si dice che saper foldare sia il segreto dei migliori giocatori. Come detto in precedenza, infatti, è molto utile imparare quando e come passare una mano, capire che non sempre si può vincere e mantenere intatto il più possibile lo stack in attesa dei colpi giusti.
Tra i vari stili di gioco del poker, per lungo tempo quello chiamato “tight aggressive” è stato quello indicato come più profittevole, e prevedeva proprio una rigida disciplina nel fold, alternato a momenti di forte aggressività .
Quando foldare?
La decisione di foldare o meno una mano dipende da molti fattori, ed è praticamente impossibile scrivere una guida generale. Possiamo però indicare i motivi per foldare più frequenti e le situazioni da cui dipendono:
1) Forza della mano
Una delle basi del poker è conoscere il valore del proprio punto, sia in termini assoluti che in relazione alla forza delle mani possibili dell’avversario. Tipicamente vorremo passare una mano debole, peggiore di quelle avversarie, o che non ha buone chance di migliorare nelle fasi successive.
2) Posizione al Tavolo
Il gioco di posizione è sempre importante, e quando saremo fuori posizione tipicamente dovremo arrenderci con più mani “borderline” rispetto a quando saremo in posizione.
3) Dimensioni del piatto, delle puntate e dei rilanci
Sembrerà strano, ma a volte anche chiamare in una situazione di svantaggio può essere profittevole. Tutto sta nella teoria delle pot odds e sviluppi successivi, ma per riassumere: quando un avversario punterà una size piccola rispetto al piatto, potremo chiamare più spesso, viceversa se punterà molto forte dovremo foldare più mani del solito.
4) Stack e fase del torneo
Tipicamente, più alti saranno gli stack in corsa, più potremo fare call “con leggerezza”, mentre più si faranno bassi più spesso dovremo foldare. Nei tornei, più ci addentriamo nella fase deep run, più dovremo tirare il freno a mano e foldare più spesso.
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Il Fold nel Texas Hold’em
Nel poker Texas Hold’Em vengono distribuite due carte coperte a ogni giocatore, e successivamente vengono distribuite altre cinque carte scoperte comuni a tutti i player, divise tra flop (le prime tre), turn (la quarta) e river (la quinta).
In ognuna di queste fasi si svolge un giro di puntate, e in ognuno di questi c’è la possibilità di fare fold. Ad ogni fase i giocatori avranno informazioni diverse, e anche i motivi di un fold cambiano nel corso di una mano, nonostante i fattori da considerare siano sempre gli stessi.
Nel preflop dovremo selezionare le mani che vogliamo giocare, in base a vari fattori, ma principalmente per il loro valore iniziale e la possibilità di migliorare con le carte comuni, e folderemo le starting hand peggiori a seconda della posizione e dello stack.
Al flop avremo il primo indizio della direzione che prenderà la mano, se le nostre carte hanno chiuso un punto, possono chiuderlo, oppure hanno poche chance di vittoria (e passeremo queste ultime, solitamente). Lo stesso discorso si reitera al turn, dove la situazione definitiva è ancora più delineata, e infine al river conosceremo la forza assoluta della nostra mano e decideremo se passare contro la puntata avversaria o meno.
Fold e altre varianti di poker
Altri tipi di poker, come il poker all’italiana, l’Omaha o lo Stud, hanno sistemi di puntate e una conoscenza delle carte in gioco completamente diversa, che influenza anche quanto e come foldare.
L’Omaha ad esempio, è molto simile al Texas Hold’Em, ma avendo quattro hole cards e dovendone utilizzare obbligatoriamente due, tipicamente ci saranno meno fold nel preflop. Conoscendo due carte aggiuntive avremo anche più informazioni sulle possibili carte degli avversari o del board, che influenzerà le nostre decisioni.
Nel poker all’italiana avremo due sole fasi di puntata (prima e dopo il cambio) e dovremo considerare le possibilità di chiudere un buon punto nel primo giro e il valore assoluto della nostra mano nel secondo. Quando una delle due sarà troppo bassa, sarà il momento del fold.
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Conclusioni
Il fold nel poker è una mossa fondamentale che rappresenta una buona conoscenza del gioco e delle proprie abilità . Foldare significa rinunciare alla propria mano e al piatto in corso, ma anche preservare il proprio stack e prepararsi per le mani future.
Non è da sottovalutare anche una certa dose di saggezza, vista la difficoltà – a volte – di abbandonare la propria mano o non poter vedere la mano dell’avversario.
Non esiste una regola fissa per stabilire quando foldare nel poker, ma bisogna valutare ogni situazione in base a diversi fattori, tra cui la forza della propria mano, la posizione al tavolo, l’azione degli avversari, le dimensioni del piatto e le puntate, le informazioni sugli avversari, le probabilità matematiche e implicite, il proprio stack e quello degli avversari e la fase del torneo o del cash game.
L’unico modo per imparare davvero è studiare e fare pratica.