GG banna Sharkscope e nasconde gli out fuori dai premi. Ma perché?

Dall’Italia non è possibile giocarci (per ora), ma GG Poker ormai è conosciuta da tutti, da quando ha raggiunto la vetta prima intoccabile di PokerStars.

Una delle poker room online più grandi al mondo al giorno d’oggi, e di recente ha fatto notizia per un motivo che – a memoria – non ha dei precedenti: GGPoker ha bloccato il tracking di Sharkscope, e come se non fosse abbastanza, ha cominciato a nascondere i nomi dei player out dai suoi tornei. 

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Addio Sharkscope: ma dov’è la sicurezza?

GGPoker ha bloccato le funzionalità di Sharkscope sul proprio sito. Per chi non lo sapesse, Sharkscope è un portale che tiene traccia di tutti i risultati dei tornei di poker online, stilando classifiche e statistiche.

Stando alla poker room, il motivo è di “sicurezza ed esperienza del giocatore“, che può essere tradotta in questi due passaggi:

• Chi sa usare Sharkscope, non può avvantaggiarsi della caccia al fish (a spese, quindi, del fish)
• Non sono disponibili online dati di un giocatore, come quanto ha vinto o perso

Sharkscope ha risposto sottolineando che ruolo cruciale abbia avuto, nella storia del poker online, per scoprire pratiche scorrette come collusion e simili, tutt’altro che un problema di sicurezza!

Alcune voci teorizzano che il motivo principale di questa scelta, sia di spostare il traffico di Sharkscope verso PokerCraft, il tracker di GGPoker, sprovvisto di dettagli interessanti ma “interno” a GG… e soprattutto che comprende la possibilità di compra-vendita quote e staking dei grinder! 

Viene anche il pensiero che, mostrando un grafico win/loss netto, diventi troppo chiaro ai player perdenti quanto siano perdenti. Ricordatevi che GGPoker ha una rake spaventosamente alta, per permettere i vari bonus che concede.

La rake ti spaventa? Sconfiggila con la rakeback!

Busted fuori dai premi? Nessuno lo saprà mai

La novità del giorno è che ora su GGPoker non è possibile nemmeno vedere i giocatori out prima dello scoppio della bolla (e ritorna l’ottica di “nascondere le perdite”).

Peraltro, potrebbe essere esattamente il modo in cui GG ha deciso di impedire a Sharkscope di funzionare.

Rimangono chiaramente visibili i giocatori vincenti, ma tutti gli altri spariti.

Ma perché fare una cosa del genere? A parte ostacolare Sharkscope si intende. Può sembrare di primo acchito che non sia un grande problema, in fondo non si perdono informazioni essenziali, ma non è proprio così.

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In un mondo come il poker dove circolano tanti soldi, è importante prima di tutto proteggere i giocatori, ma soprattutto farli sentire al sicuro. E questo si può ottenere solo con la massima trasparenza, perché ogni cosa che viene nascosta attiva una catena di pensieri che porta al sospetto, anche delle cose più inverosimili e idiote.

Un colosso come GG non ha sicuramente bisogno di ricorrere a trucchetti, ma cosa può convincere un giocatore che non ha accesso alla lista completa, di sospettare che il numero di entries sia falsato?

Possiamo vedere mille buy-in versati, ma solo 100 nickname. Non c’è nessuna prova che gli iscritti fossero in realtà 900 o 1.200, e chi ha la tendenza al pensiero complottista può trovare subito qualche deriva a cui agganciarsi.

Meno sicurezza e trasparenza. Ne valeva la pena?

Tirando le somme, con questa operazione GGPoker ha diminuito la trasparenza verso il suo pubblico e i meccanismi per stanare chi pratica gioco illecito, che ora si rifanno solo ai (ottimi) sistemi interni.

I lati positivi per bilanciare questa scelta… non sono chiari. Solo supposizioni che vanno dal desiderio di internalizzare più strumenti orizzontali possibili (software di tracking, Sharkscope, HighStakesDB) all’aumento dell’utilizzo della funzione di staking interna.

A livello aziendale è chiaro dove pende l’ago della bilancia. Ed è diametralmente opposto a quello del cliente.