Giocare un heads up alle WSOP è con ogni probabilità il sogno di ogni persona che si affaccia al mondo del poker. La bellissima atmosfera che si va a instaurare attorno a te. Il fatto di essere rimasto da solo al tavolo, insieme a un altro giocatore, al dealer e con il pubblico che ti spinge. Una situazione da sogno, ma che a volte ti può far prendere delle decisioni sbagliate.
È questo il caso del duello finale giocato in questa edizione delle World Series of Poker, nello specifico nell’evento #19, ovvero il torneo Freezeout da 2.500 dollari di buy-in. In questo caso Andres Korn ha cercato di forzare la mano e di giocare a tutto braccio, in quella che poteva essere la mano decisiva. Tuttavia dall’altra parte c’era un Valentino Konakchiev per nulla intenzionato a mollare.
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WSOP, l’errore di forzare in heads up
Situazione: heads up livelli 250/500k big blind ante 500k
Preflop: Konakchiev gioca da bottone con Q♠J♠ e rilancia a 1,1 milioni. Korn da big blind spilla A♣K♦ e 3-betta a 3,4 milioni. Call da parte di Konakchiev e pot che sale a quota 7,3 milioni.
Flop: J♣8♦3♥ – Korn va in c-bet per 1,7 milioni mentre Konakchiev si limita al call. Il pot sale a quota 10,7 milioni.
Turn: 5♣ – Questa volta Korn opta per il check, Konakchiev non ci sta ed esce per 2,1 milioni. È lo sparo di uno starter per Korn che mette ai resti il suo avversario per circa 12,4 milioni. Konakchiev chiama ed è sollevato dall’idea di essere avanti.
Il river è un 9♣ che non cambia la sostanza.
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In questo caso Korn ci ha dimostrato come non giocare da chipleader in un torneo. Avere due overcards su un board che non ci dà grosse chances di migliorare il nostro punto, contro un giocatore apparso molto solido, non è di certo il modo migliore per sfruttare il vantaggio acquisito. Anche il check-shove al turn non ha reso onore a un giocatore arrivato comunque in heads up in un torneo WSOP.
Dal canto suo Konakchiev ha fatto una buona lettura, puntando sull’eventualità di trovare un avversario con progetto o comunque non con un punto “finito”. Una linea vincente che lo ha poi portato, poche mani dopo, a vincere il primo braccialetto della sua carriera.