In questo momento mentre scriviamo, è ancora in corso l’IPO, Italian Poker Open, torneo live che da anni si è rivelato uno dei grandi protagonisti italiani, grazie a entries a quattro cifre e montepremi che superano il milione di euro.
L’edizione in corso non ha semplicemente tenuto fede alla sua fama, ha fatto molto di più: ha letteralmente distrutto tutti i suoi record, richiamando 3.762 entries al Main Event, forse grazie ai sette flight a disposizione, ma comunque un risultato decisamente importante.
Eppure come abbiamo scritto nel titolo, dal web, dagli amici, dalle voci, sono arrivate numerose critiche sull’organizzazione del torneo. Ma come è possibile che un evento che attira queste flotte di giocatori non goda solo di infinita gloria? Il motivo è esattamente lo stesso…
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Troppa gente a Sanremo
Partiamo con un elenco delle cose che non sono piaciute ai partecipanti di queste IPO Sanremo.
Una delle prime voci puntava l’attenzione sul cash game, composto di pochissimi tavoli in proporzione ai numeri infiniti di giocatori ai tornei, e chi si qualificava in uno dei primi flight non poteva giocare cash in attesa del Day 2. Un peccato, ma niente di che, in fondo c’erano sempre i side event.
E invece no. Nonostante la presenza di numerosi side e satelliti, alcuni giocatori hanno riportato che molti di questi sono stati annullati all’ultimo momento, lasciando gli interessati con il Main Event come unica scelta.
Anche iscriversi al Main Event non è stata cosa facile. Ci sono racconti di file letteralmente di ore – in questo caso chi scrive non può confermare o smentire un’eventuale esagerazione – a quanto pare disorganizzate e con casse che aprono con troppo poco margine di distanza dal torneo, obbligando una ressa che prosegue ben oltre lo start. Voci di corridoio parlano anche di modifiche alle strutture dei tornei in corso.
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Ultimo ma non ultimo, la chiusura del casinò alle 3.30 del mattino, antipatica per gente notturna come i pokeristi, e sembrerebbe una piccola carenza di personale, che è stato riarrangiato in modo da accontentare più giocatori possibile.
Qual è il problema e filo conduttore di tutto questo? Semplicemente un afflusso esagerato di giocatori, che hanno messo alle strette l’organizzazione a partire dalle cose più basilari, ovvero numero di tavoli, di dealer e di chips, carte e oggetti del mestiere.
Questo ha di conseguenza portato a riadattare le cose nel modo migliore possibile, e scontentare qualcuno in queste situazioni è purtroppo inevitabile.
Non ci sentiamo quindi di dare la colpa all’organizzazione per il modo in cui sono state gestite le cose, almeno per ciò che abbiamo sentito. L’unica cosa che possiamo dire, è che un evento come IPO avrebbe forse dovuto essere preparato a una situazione del genere, aspettarsi un numero così alto di persone e avere quindi la possibilità di gestirle.
Certo è che non sappiamo i limiti di una situazione come questa. Per esempio potevano (sia legalmente che quanto a possibilità pratiche) assoldare un numero più alto di dealer? O trovare altri tavoli su cui far giocare i partecipanti?
Senza dati come questi stiamo forse parlando del nulla, ma ci auguriamo che nelle prossime edizioni si troverà il modo di prevenire.
