Per tanti pokeristi, ci sono poche soddisfazioni che il gioco sa dare come portare l’avversario a foldare il punto migliore.
Ma anche i bluff hanno una loro matematica soggiacente, con delle condizioni particolarmente favorevoli per andare in porto e altre particolarmente svantaggiose.
Vediamo quali sono le situazioni di gioco in cui è più possibile che i bluff vadano a segno secondo coach Benjamin Rolle.
Early Position vs Big Blind
Per iniziare il tedesco dice di bluffare dopo aver rilanciato da early position quando riceviamo il call del solo big blind. In questa situazione hero rappresenta un range forte e gli avversari sono più propensi a dare credito alle sue bet.
É anche più difficile che hero abbia dei bluff naturali per il fatto che i range da early position contengono meno aria rispetto a quelli da late position.
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Middle Position vs Big Blind
Questa situazione è molto simile a quella precedente ma l’avversario su grande buio potrebbe essere leggermente più propenso a chiamare le bet di hero:
Rispetto a early position, da middle position nel tuo range c’è più aria, quindi potenzialmente l’avversario ha più bluff catchers.
Second barrel in tribettato
Nei piatti in cui ha tribettato preflop, hero può portare l’avversario al fold continuando a puntare al turn dopo la continuation bet del flop.
Rolle consiglia di dimensionare la c-bet al 25% o 33% del pot, mentre la seconda puntata deve essere del 50% o del 67% del pot.
Il range avversario è più debole del tuo e queste size forniscono un buon rapporto tra rischio e premio. Ovviamente capire quando essere super-aggressivi con una second barrel nei piatti tribettati richiede un po’ di studio.
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Check raise big blind vs bottone
Secondo Rolle, poi, nei bluff bisogna cercare di approfittare di tutte quelle situazioni che prevedono alte frequenze di cbet da parte dell’avversario:
In tanti esagerano con le continuation bet da bottone senza capire che specialmente su board con carte basse dovrebbero andare di check back con una frequenza più alta di quanto non fanno. Contro i raise di big blind, bottone deve giocare in floating anche overcards deboli con backdoors. É una situazione di cui è facile approfittare specialmente nelle fasi più avanzate dei tornei.
Blind war
La guerra di bui secondo il tedesco è la situazione in cui i bluff acquistano più valore, anche se tanti faticano ad affrontarle viste le similitudini con il gioco heads-up.
I range sono larghi, richiedono tanti check-raise non naturali e second barrel per bilanciare. Una situazione in cui tanti giocatori non sono a loro agio: attacca i check e la debolezza con tante bet, anche su più strade.
In chiusura del suo intervento Rolle raccomanda di evitare di piazzare grandi bluff quando capiamo che l’avversario ha un punto, visto che ormai ci sono tanti ‘nerd della GTO’ che nel gioco equilibrato trovano sempre un motivo valido per non foldare. Secondo Rolle basta aggiustarsi di conseguenza per aumentare il proprio atteso.