Adrian Mateos e Michael Addamo possono essere senza dubbio considerati come due tra i più forti giocatori di tornei live. Lo spagnolo è riuscito a consacrarsi negli ultimi anni grazie a una serie di prestazioni di grande levatura. Di contro l’australiano è stato il grande protagonista degli ultimi dodici mesi. Nonostante la differenza di “presenza” nel field non rende occasionale il grande lavoro fatto da quest’ultimo.
Non è un caso, infatti, se i due si sono ritrovati uno contro l’altro in uno degli appuntamenti più ricchi dello scorso anno. Stiamo parlando del Final Table del Super High Roller della scorsa edizione delle World Series of Poker. Un torneo che ha visto la creme de la creme del poker mondiale, ma che alla fine si è risolto proprio tra loro due. E la mano che stiamo per analizzare ha visto diverse grandi giocate.
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Andiamo a seguirla passo dopo passo.
Adrian Mateos, una lettura sopraffina
Situazione: torneo livelli 2.500/5.000 big blind ante 5.000
Preflop: Mateos da UTG vede 5♥5♦ e decide di rilanciare a 13.000, trovando solo fold fino ad Addamo. L’australiano gioca da bottone con A♦9♦ e 3-betta a 58.000, con lo spagnolo che fa call. Il pot sale a quota 128.500 chips.
Flop: J♣7♣3♣ – Adrian è fuori posizione e decide di checkare, la parola torna ad Addamo che c-betta a 43.000, trovando il call del suo avversario. Il pot sale a quota 214.500 chips.
Turn: 6♥ – Arriva il secondo check da parte dello spagnolo, con l’australiano che stavolta decide di checkare dietro.
River: Q♦ – Mateos checka ancora una volta, Addamo opta per la over-bet a 275.000 chips. Lo spagnolo ci pensa per qualche secondo e trova un gran call.
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La giocata da parte di Adrian Mateos è davvero sopraffina. La sensazione è che lo spagnolo abbia polarizzato il suo avversario su alcune mani specifiche, come AK o K10. Possibilmente con una delle due carte di fiori con cui giustificare il check behind fatto al turn.
La overbet al river è stato il tentativo estremo ma comunque di ottima fattura da parte di Addamo per provare a convertire il suo bluff in una strong hand. Tuttavia il bluff-catching da parte dell’iberico ha funzionato ancora meglio.