Avere il cosiddetto nuts in una specialità come il No Limit Hold’em è probabilmente il sogno di ogni giocatore, relativamente alla singola mano. Al tempo stesso, però, non è semplice prendere la decisione giusta per riuscire a massimizzare la tua vincita. Estrarre valore da una mano in cui sei imbattibile, soprattutto al river, è un aspetto che richiede grande attenzione e cura.
In questo articolo proveremo a proporre una tecnica che alla lunga potrebbe senza dubbio offrire dei vantaggi. Stiamo parlando della over-bet, che se fatta in maniera accurata sull’ultima street può senza dubbio confondere il nostro avversario. Per questo motivo, usando un esempio in cui abbiamo chiaramente il nuts, possiamo capire quando se ne può fare un buon uso.
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La situazione di gioco
Immaginiamo di giocare cash game 8-handed a livelli da 1/2$ e di avere A♦K♦ da under the gun. Abbiamo giocato per circa mezz’ora e siamo già riusciti a raddoppiare il nostro stack, da 300 a circa 700 dollari grazie a un giocatore maniac che ha già lasciato la sessione.
In questa mano decidiamo di fare semplicemente call da early position, così come faranno altri due players dopo di noi. Dal cut-off arriva un raise da 15 dollari che viene chiamato dal big blind, da te e da un altro giocatore che aveva inizialmente limpato. Il pot sale dunque a quota 61 dollari considerando il fold dello small blind.
Un board vantaggioso
Sul flop cascano 9♦J♠Q♦, dandoci delle ottime possibilità visto che ci mettiamo in combo-draw nuts sia di scala che di flush. Dopo il check del big blind decidiamo di puntare 35 dollari, trovando solo il call del giocatore sul cut-off che aveva rilanciato pre-flop. Si rimane dunque in heads up con un pot che sale a quota 131 dollari.
Il turn è una carta blank, ovvero un 3♣. Considerando il board sappiamo di poter contare ipoteticamente su 18 outs per vincere la mano, tra overcards e carte per chiudere scala o colore. Il rapporto è dunque di 3:2 per ottenere la carta giusta al river. Decidiamo di andare dunque in semi-bluff per 75 dollari sperando in un fold dell’avversario. Fold che non arriva: c’è il call che porta il pot a 281 dollari.
Al river arriva la carta dei sogni: 10♦. Non solo perchè ci consente di chiudere sia scala che colore (vale ovviamente quest’ultimo), ma anche perchè potrebbe migliorare la mano del nostro avversario. Potrebbe avere doppia coppia o addirittura lui stesso una scala più bassa con un K o con un 8. Dunque abbiamo non solo la certezza di vincere, ma anche la possibilità di stealare tanti soldi.
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Perchè la over-bet al river?
Se dovessimo fare una giocata tradizionale che ci consenta comunque di trarre dei benefici alla quinta carta, potremmo anche limitarci a puntare circa mezzo piatto. Fare una puntata troppo alta nella maggior parte dei casi potrebbe indurre il nostro avversario al fold. Ma non è questo il caso, come abbiamo già spiegato.
Ci rimangono poco più di 550 dollari, abbiamo puntato senza paura su entrambe le street e il nostro avversario ci è venuto dietro. Puntare poco più di 300 dollari per indurre il nostro avversario (che partiva con poco più di 1.000 dollari all’inizio della mano) allo shove è una tecnica comunque valida, ma non quella che seguiremo . Anche perchè, come abbiamo dimostrato, non siamo andati alla ricerca della carta ma abbiamo dato noi azione.
Crediamo invece che l’all in diretto può quasi dimostrare disperazione, voglia di andare all’assalto senza avere un punto forte. Una strategia che potrebbe indurre il nostro avversario a cascarci, anche più della comunque consona value bet. Quest’ultima sarebbe un simbolo di forza della mano maggiore rispetto allo shove. Motivo per cui opteremo per questa over bet.