Abbiamo già affrontato di recente su queste pagine l’argomento Powerball, la lotteria statunitense che ha toccato il jackpot record di oltre due miliardi di dollari.
Solitamente le lotterie – a maggior ragione estere – non ci riguardano da buoni pokeristi, ma il risalto che ha avuto il Powerball in questi giorni ha toccato anche pro del calibro di Shaun Deeb, che ingolosito dall’EV disponibile, ha reclutato un po’ di giocatori per puntare combinazioni diverse e cercare di mettere le mani sul super Jackpot.
Quello che forse non sapeva, è che quel famoso EV (nell’articolo abbiamo parlato di 2,04 miliardi a portata scommettendo meno di 600 milioni) sarebbe stato ben ridotto dalla tassazione!
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Le tasse sul Powerball: 2 miliardi? Proprio no!
Il jackpot record del Superball è stato assegnato di recente, e già al momento di prelevare i numeri cominciano a essere fortemente diversi da quanto promesso.
I 2,04 miliardi di dollari messi in palio, si riferiscono infatti alla cifra che si riceverebbe scegliendo di ripartirla in trenta pagamenti nel corso di 29 anni. Se si decide invece di prelevare tutto e subito, scelta consigliata dai più, viene già applicata una decurtazione del 49%.
Per essere più corretti, $1.030.077.600 sarebbe stato il jackpot reale, mentre i due miliardi e 40 milioni avrebbero compreso anche interessi anti-inflazione e altro.
Il vincitore del Powerball ha infine optato per prendersi il suo miliardo abbondante in un’unica rata, e su questa ha dovuto pagare il 37% di tasse federali, rimanendo con la comunque spropositata, ma di certo non come da aspettative, cifra di $648,948,888.
Una fortuna che la vittoria sia stata ottenuta in California, considerando che non ci sono tasse statali aggiuntive. Se il vincitore si fosse trovato a New York, uno degli stati con tasse più elevate, avrebbe dovuto versare ulteriori 112 milioni di dollari, restando circa con un quarto di quanto promesso all’inizio.
Le tasse in Italia con il SuperEnalotto
In Italia il corrispettivo (in modalità difficile, essendo una delle lotterie più improbabili al mondo) sarebbe il SuperEnalotto di Sisal, che nel momento in cui scriviamo ha un jackpot di 314 milioni di euro in palio.
Il Powerball ha poco meno di 300 milioni di combinazioni giocabili, mentre il Superenalotto ne ha oltre 622 milioni. Già da qui chiunque abbia una competenza matematica di base, come tutti i poker player, si accorge come il gioco non valga la candela: giocando tutte le combinazioni si vincerebbe di sicuro il jackpot, ma si chiuderebbe in passivo di 300 milioni abbondanti.
Inoltre il SuperEnalotto, come quasi tutte le lotterie nazionali, è suscettibile alla cosiddetta tassa sulla fortuna, che attualmente è al 20%, due anni fa era al 12% e a breve potrebbe portarsi al 23% o 25%.
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Tassa sulla fortuna
Questa tassa si applica sulle vincite lorde, sulla parte che eccede i €500. Per capirci, se vinciamo €2.000, questa tassa si applicherebbe su €1.500: il 20% ammonta a €300, e la nostra vincita reale sarebbe quindi €1.700.
Con un “6” al SuperEnalotto, al momento, dopo le tasse trattenute alla fonte, incasseremmo poco più di 250 milioni.
Niente male per lo Stato, considerando che del giocato, solo il 60% va a montepremi, e il resto è trattenuto dall’erario per il 28,27% (ad eccezione della Sicilia, 12,25%), 8% trattenuto dal punto vendita e 3,73% dal concessionario.
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