Il nome di Paul Campbell è sempre stato sulla cresta dell’onda. Non solo per le sue abilità da Tournament Director dell’Aria, uno dei più prestigiosi casinò di Las Vegas. Il suo appeal è dato anche dalla capacità di tirare sempre fuori delle idee molto interessanti per rendere il gioco sempre più frizzante. Una delle ultime sue trovate riguarda il ruolo dello small blind.
Quello che in Italia, con una traduzione alla lettera che è stata accettata per convenzione, viene chiamato “piccolo buio” non è più considerato importante da Campbell. Tanto che il TD dell’Aria, con un tweet pubblicato poche ore fa, ha innescato un dibattito molto interessante. Il tema è proprio il seguente: c’è una ragione per cui abbiamo ancora bisogno dello small blind?
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Lo small blind è ancora necessario?
Nel suo tweet Campbell ha fatto sapere di essere arrivato a questa conclusione dopo aver conversato con altri tre colossi del poker live. Stiamo parlando del Tour Director del WPT Matt Savage, del tournament advisor di MGM Justin Hammer e del direttore del Poker Marketing di Seminole Tony Burns. Quattro menti a dir poco illuminate del gioco live.
Campbell ha fatto capire chiaramente di essere favorevole all’eliminazione dello small blind, almeno per quanto riguarda il gioco live. Tuttavia, la sua non è l’unica trovata per quanto riguarda eventuali rivoluzioni del poker, soprattutto per quanto riguarda gli sviluppi pre-flop. Situazioni che sono state proposte da altri grandi esponenti di questo gioco proprio sotto al post del TD dell’Aria.
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Come nel caso di Daniel Negreanu, il quale ha proposto di inserire solamente gli ante in alcuni tornei live in modalità No Limit Hold’em.
Un altro parere autorevole è quello di Niall Farrell. Il giocatore scozzese meglio noto come Firaldo parla addirittura di Mystery Blind, ovvero un buio misterioso la cui entità viene stabilita e annunciata dalla direzione del torneo.