Statistiche HUD nel poker: Raise First In (RFI) 4-bet range

Mar 10, 2021

Statistiche HUD nel poker Raise First In RFI 4-bet range

Proseguiamo nel nostro viaggio alla scoperta degli HUD poker con il quarto capitolo; oggi parleremo di RFI e 4-Bet Range. Scarica qui il tuo software di tracking!

Se ti sei perso i primi articoli della rubrica, ecco a te i link all’analisi delle altre statistiche dei software di tracking:

  1. VPIP, PFR, 3-Bet, Aggression
  2. WTSD, W$SD, WWSF
  3. C-Bet, Fold to C-Bet, Fold to 3-Bet

 

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RFI – Raise First In

Il Raise First In, o RFI, è la statistica che indica la percentuale di volte in cui un giocatore rilancia preflop quando tutti prima di sé hanno foldato.

In altre parole, il RFI indica la frequenza di open preflop ed è differente dalla statistica base PFR in quanto questa considera anche altre action e non solo il raise di apertura.

Il calcolo del PFR è: numero delle mani in cui abbiamo effettuato un qualsiasi rilancio diviso per il numero di mani totali, mentre quello del Raise First In è numero di mani in cui abbiamo rilanciato per primi diviso il numero di mani in cui tutti hanno foldato prima di noi.

Per esempio, un giocatore può avere un VPIP/PFR di 25/23 e un Raise First In di 27.

Il RFI sarà più alto del suo PreFlop Raise perché al denominatore avrà un numero inferiore di mani, poiché sarà più incline a rilanciare se tutto il resto del tavolo avrà foldato prima di lui, e il PFR conterà anche le volte in cui avrà 3-bettato, cold 4-bettato eccetera. 

L’RFI serve quindi a darci un’idea più affidabile del range con cui un giocatore effettua un raise preflop. 

Per questo motivo questa statistica è utile solo se divisa per le varie posizioni EP, MP, CO, BTN e SB.

Come sappiamo i nostri range di raise preflop si allargheranno all’avvicinarsi del bottone, e ci saranno significative differenze tra le posizioni.

Per questo motivo non possiamo dare un valore medio per questa statistica, in quanto lo stesso giocatore da EP potrà avere un 16% e da BTN un 45%.

Il consiglio è di analizzare i vostri range di open dalle varie posizioni, controllare su programmi come Equilab a che percentuale corrispondono e usarli come metro di paragone per le statistiche avversarie.

Per dare delle cifre approssimative, in ordine da EP fino a SB potremmo vedere qualcosa come 12 / 15 / 30 / 43 / 40, ma non aggiustate il vostro gioco sulla base di questo consiglio. I ragionamenti per costruire dei range di apertura sono ben altri!

 

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4-bet range

Il 4-bet range indica quanto è ampio il range di 4-bet di un giocatore, considerando nell’equazione anche la sua tendenza a rilanciare preflop.

Molta attenzione qui a non confondersi con la semplice 4-bet: quest’ultima statistica ci indicherà semplicemente con che frequenza effettuerà un quarto rilancio, senza considerare il suo range di apertura.

Senza complicare la spiegazione, il 4-bet range è la statistica che ci interesserà di più quando effettueremo un re-raise contro l’apertura di un altro giocatore, perché sapremo quanto sarà ampio il suo range di raise, e di conseguenza come comportarci in quella situazione.

Ad esempio con un 4-bet range di 3 sapremo che il nostro avversario 4-betterà il top 3% delle mani totali, quindi [J-J+, A-K].

Il suo valore di semplice 4-bet, immaginando un PFR di 20, ammonterà invece a 15%, che non sarà altrettanto descrittivo.

Un’altra statistica utile per chi adopera Poker Tracker è il 4-Bet+ Ratio, che mostra quale percentuale del suo PFR è incline a 4-bettare (5-bettare, 6-bettare o più) successivamente. Ad esempio con PFR 20 e 4-Bet ratio 5, sappiamo che sarà incline a 4-bettare l’1% di tutte le mani possibili (il 5% del suo 20% di apertura).

Il calcolo è lievemente diverso da 4-bet range, ma non complichiamo ulteriormente la matematica. Vi sarà più utile osservare i valori medi di questa statistica nel vostro field e capire come e quando i valori osservati si discostano da questi.

 


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