Dopo aver analizzato le statistiche HUD di base (se ti sei perso l’articolo su VPIP, PFR, 3-Bet e Aggression devi assolutamente rimediare cliccando qui!) andiamo a concentrarci sulle tre statistiche dedicate allo stile di gioco postflop: WTSD, W$SD e WWSF.
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WTSD
La statistica WTSD sta per “Went To ShowDown” e indica la frequenza con cui un giocatore arriva allo showdown dopo aver visto il flop.
Nello specifico è il risultato del numero di tutte le volte che questo giocatore ha foldato postflop fratto il numero delle volte in cui un giocatore ha visto il flop.
Se ad esempio un giocatore ha visto 200 flop e in 92 di questi ha raggiunto lo showdown, il suo WTSD sarà 92/200 = 45,5%.
È una statistica utile nell’HUD per riconoscere subito le calling station o i giocatori che hanno un’elevata tendenza a foldare quando incontrano una puntata.
Ovviamente il nostro gioco nei confronti di questi due tipi di avversario deve cambiare drasticamente: contro un giocatore tendente al call aumenteremo le puntate per valore, mentre contro uno più incline al fold saremo più disposti a bluffare.
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Come al solito è importante considerare VPIP e PFR per capire meglio cosa indichi questa statistica: un giocatore tight avrà un range di mani più solido, e andrà potenzialmente più spesso allo showdown, mentre uno loose vedrà molti flop ma folderà nella maggior parte dei casi.
Quindi se un giocatore tight aggressive avrà uno WTSD basso, o uno loose passive avrà un WTSD alto, potremo approfittarne regolandoci di conseguenza.
Considerando che la maggior parte delle mani folda preflop, e gran parte di quelle rimanenti folderà nel corso delle tre street di gioco, servirà un campione di mani molto grande per poter avere attendibilità da questa statistica: sono raccomandate almeno 8.000 mani.Â
Un buon valore medio di WTSD si aggira attorno al 30%: se si nota un WTSD più basso probabilmente staremo foldando troppo, viceversa se troppo alto staremo chiamando troppo spesso.Â
W$SD
Anche chiamata WSD, la stat W$SD indica quanto spesso ci faremo trovare vincenti allo showdown.
Viene calcolata dalla frazione tra le volte in cui vinceremo allo showdown e il totale di showdown effettuati.
Questa statistica prende in considerazione quindi tutte le volte che giocheremo fino al river, anche sia in check-check, ma non include quando noi o il nostro avversario folderemo nel corso della mano.
Come prima, questa statistica HUD avrà più senso se correlata allo stile del giocatore, più in particolare con la stat WTSD spiegata qui sopra, poiché quest’ultima indica quante volte si arriva allo showdown. Più in basso mostreremo come queste stat si relazionano tra loro.
Per gli stessi motivi sopra citati, anche qui meno di 8.000 mani possono risultare fuorvianti come indicazione di un W$SD.
Il valore W$SD può oscillare tra il 49% e il 54% nei giocatori preparati, ma dipende molto dal WTSD: se un giocatore andrà spesso allo showdown, tendenzialmente vincerà allo showdown con poca frequenza e viceversa.Â
WWSF
WWSF o W$WSF, sta per “Won When Saw Flop”, ovvero con quanta frequenza il giocatore vince la mano dopo aver visto il flop.Â
Si differenzia dalle altre due statistiche perché non si limita a guardare allo showdown, ma prende in considerazione anche le volte in cui porteremo al fold postflop i nostri avversari, e le volte in cui folderemo noi.
Il calcolo infatti è semplicemente il numero di volte in cui abbiamo vinto la mano, diviso per il numero di volte in cui avremo giocato il flop.
Il WWSF segnala se stiamo bluffando o bluff-catchando troppo o troppo poco.
Una buona percentuale di WWSF è compresa tra 45% e 53%.
Come si usano WTSD, W$SD e WWSF
Utilizzando queste tre statistiche insieme, potremo avere una valida panoramica del gioco post flop del nostro avversario, o anche del nostro per imparare dove migliorare.
Facciamo un paio di esempi per capire come leggere e interpretare queste statistiche:
WTSD: 32 / W$SD: 51 / WWSF: 46
Questo giocatore possiamo quasi etichettarlo come calling station: ha una medio-alta frequenza di WTSD, ma pare avere la tendenza a chiamare troppo facilmente con un 51% di vittorie allo showdown.
Inoltre il WWSF tende verso il basso, quindi non sarà un giocatore molto aggressivo.
Considerando anche il VPIP potremo farci un’idea ancora più accurata: se avrà un VPIP molto alto, indicherà che giocherà molte mani e si arrenderà raramente al post flop. Meglio ridurre i bluff e puntare più per valore contro di lui.
WTSD: 26 / W$SD: 56 / WWSF: 44
La prima cosa che si nota è che il WTSD è molto basso, indicando che raramente questo giocatore andrà allo showdown, ma il motivo non è la sua aggressività (che potrebbe chiudere spesso la mano prima dello showdown) poiché il WWSF è basso a sua volta.
Ovviamente le poche volte che andrà allo showdown saranno più spesso vincenti, come evidente dal W$SD, ma la sua tendenza al fold potrà essere un buon punto da exploitare.
WTSD: 30 / W$SD: 52 / WWSF: 49
Se le stat preflop di questo giocatore (VPIP e PFR in primis) sono buone, allora questo sarà un valido avversario. Il WTSD è equilibrato, il WWSF indica una certa aggressività , e se arriva allo showdown sarà comunque spesso vincente. Sarà meglio fare attenzione!