Diventare un professionista di poker è uno dei sogni più comuni tra i follower di Grinderlab, e proprio per voi in questo articolo andremo a vedere come diventare professionisti e che ruolo ha la rakeback in questo percorso.
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L’importanza della rakeback per diventare professionisti
Che cos’è la rakeback?
Nel caso non lo sapessi ancora, la rakeback è un bonus che consiste nella restituzione di una percentuale della rake o della fee versata ai tavoli da poker.
La rake è una quota prelevata da ogni piatto nel cash game, mentre la fee è trattenuta dai buy-in versati nei tornei e nei Sit & Go. Rake e fee servono alla poker room per generare il suo profitto e pagare le tasse statali.
Notoriamente più la rake e la fee sono alte, meno un giocatore potrà vincere (nel lungo termine) ai tavoli, e ogni professionista al mondo fa attenzione a trovare le partite con la rake più bassa o con la rakeback più alta.
La rakeback infatti è un accredito da parte della poker room di una parte della rake pagata, sotto forma di bonus da rigiocare, e contribuisce in maniera decisiva ai guadagni di un giocatore di poker.
Essendo proporzionale alla rake, più giocheremo, più rake verseremo ai tavoli, più alta sarà la rakeback che riceveremo. L’ideale per un giocatore a tempo pieno!
Perché la rakeback è importante per un professionista?
Un professionista di poker tra i suoi obiettivi principali deve avere quello di giocare un gran numero di mani, per abbattere la famosa varianza e guadagnare soldi nel lungo termine.
La rakeback è importante per dare una notevole spinta ai guadagni del poker player, che a seconda della percentuale di rakeback e del suo winrate, non è raro che arrivino addirittura a raddoppiare.
Se il guadagno più alto non è un motivo sufficiente, la rakeback aiuta anche a resistere ai difficili periodi di downswing, ammorbidendo le perdite o addirittura trasformando il bilancio in break-even o positivo!
Un esempio qui sotto: lungo le prime 200.000 mani giocate, questo giocatore è quasi sempre stato in negativo (linea verde), ma grazie alla rakeback invece ha sempre avuto un bilancio sopra lo zero!
Il grafico del giocatore in questione spazia dal NL10 fino al NL200, e questo sottolinea un altro importante punto a favore della rakeback: la possibilità di scalare i livelli molto più velocemente.
Come sappiamo infatti, per fare il tanto sognato level up è necessario, oltre alla dovuta preparazione e sicurezza nelle proprie capacità , anche un bankroll solido che permetta di non andare in bancarotta.
Immaginiamo che questo giocatore abbia voluto fare un levelup quando il suo bankroll fosse arrivato a €5.000. Grazie alla rakeback ha potuto scalare il livello dopo 200.000 mani, senza questo bonus avrebbe dovuto giocarne 350.000 (o addirittura più, visto che parte dei guadagni che vediamo è stata maturata a livelli già più alti)!
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Come diventare poker player professionisti
Ora che abbiamo compreso l’importanza di una buona percentuale di rakeback e abbiamo trovato il deal adatto a noi sulla nostra poker room preferita, dobbiamo capire cosa vuol dire essere un poker player professionista e come si fa.
Chi è un poker player professionista?
I Professional Poker Player (PPP) sono coloro che fanno del poker la loro principale, e a volte unica, fonte di guadagno.
Dovreste già saperlo se siete su queste pagine, ma a differenza degli altri giochi da casinò, il poker è uno skill game, un gioco di abilità , che permette di guadagnare cifre anche importanti se preso con dedizione, etica del lavoro e volontà di migliorare.
Ci sono svariati poker pro che hanno guadagnato nel corso della loro carriera milioni di dollari, ma molte persone vincendo costantemente cifre più modeste hanno fatto del poker il proprio lavoro, riuscendo a volte a guadagnare anche più di un lavoro “normale”.
Come posso diventare professionista?
Per diventare Professional Poker Player però, ci sono alcune cose di massima importanza che devono essere tenute in considerazione.
Il tempo, per esempio, è una di queste: se pensavate che essere un poker pro volesse dire avere tutto il tempo libero del mondo vi sbagliavate di grosso. Per essere giocatori vincenti è necessario applicarsi con costanza, sia nello studio che nel gioco, e per quanto sia vero che la gestione del proprio tempo diventa completamente autonoma, per proseguire nella carriera di PPP dovete investirci molte ore.
Inoltre questo tempo va diviso nelle due principali attività di un giocatore di poker: gioco e studio.
Senza giocare non si possono vincere soldi, senza migliorare il proprio gioco non si può rimanere competitivi ai tavoli contro i nostri avversari.
Ogni pro dedica un’abbondante porzione del suo tempo a entrambe le cose, e non fate l’errore di sottovalutare lo studio! Analizzare le proprie mani e i propri avversari, migliorare la nostra teoria del gioco, utilizzare software GTO, sono tutte attività imprescindibili per vincere e continuare a vincere. Alcuni tra i migliori al mondo passano ancora più tempo a studiare che a giocare.
Infine, prima di lasciare il tuo lavoro perché con il poker guadagni €2.000 al mese, fai un bel bilancio completo: considera fattori come pensione e tredicesima, futuro possibile inasprimento del field e conseguente difficoltà a vincere, e valuta bene come rendere il poker un lavoro a tempo pieno ma che sia sostenibile nel lungo (lunghissimo) periodo.