Per quanto le basi siano piuttosto facili da imparare, il Texas Hold’em è un gioco molto più complesso di quanto si possa pensare.

Attraverso lo studio, la hand review, l’analisi del gioco e delle innumerevoli situazioni che ci troveremo ad affrontare nel corso di una partita, sarà possibile ridurre enormemente l’impatto che la fortuna avrà sui nostri risultati.

Vincere a poker non significa avere sempre la meglio sugli avversari, piuttosto si tratta di effettuare una serie di giocate che hanno un valore atteso positivo e che nel lungo periodo ci porteranno ad avere un profitto sicuro.

Per capire di che pasta si è fatti occorre giocare centinaia di migliaia di mani se si gioca cash game, o migliaia di MTT – multi table tournament –  se la disciplina preferita sono i tornei.

I migliori torneisti online in circolazione hanno un ROI che si aggira attorno al 30%, ovvero per ogni euro investito l’aspettativa di vincita nel lungo periodo è di 30 centesimi.

Messa così potrebbe sembrare una piccolezza, ma state pur certi che sui grandi numeri un ROI di questo tipo potrebbe regalare enormi soddisfazioni a livello economico, specie se l’average buy-in (livello medio in cui si gioca) comincia ad avere uno, due o addirittura tre zeri.

Mentre i cash gamer misurano i propri guadagni in base al numero di big blind vinti ogni 100 mani giocate. Questo criterio si applica a qualsiasi livello ed è il più affidabile per avere una stima attendibile dei guadagni maturati ai tavoli.

Per fare un esempio concreto, un cash gamer che gioca al No Limit 100 – ovvero partite con blind 0,50/1€ – dopo aver giocato un numero sufficiente di mani, potrà calcolare i suoi guadagni moltiplicando il numero di big blind vinti per il valore del grande buio.

Di conseguenza se su 100.000 mani giocate avrà portato a casa una media di 3 big blind ogni 100 mani (3bb/100) significa che avrà vinto 3.000 big blind, che moltiplicati per il livello di bui a cui gioca equivarranno a 3.000 euro.