Il poker si espande nel mondo arrivando a buttare giù i preesistenti divieti in Thailandia, e il merito è della comprensione, finalmente, delle differenze tra gioco di abilità e gambling.
Come vedremo in questo articolo, infatti, il poker è l’unica eccezione nella terra dei Thai, dove il gioco d’azzardo è ancora illegale.Â
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Il poker è uno sport, la Thailandia conferma
Il 23 luglio l’autorità sportiva della Thailandia ha formalmente riconosciuto il poker come sport, lasciando terreno disponibile per inserirlo nelle leghe sportive professionistiche.
Ad annunciarlo sono state figure di rilievo come Suriya Juangroongruangkit, vice primo ministro della Thailandia, appoggiato dal presidente dell’autorità sportiva Kongsak Yodmanee e il ministro del turismo e dello sport Surawong Thienthong.
I funzionari hanno evidenziato la natura del poker come gioco basato sull’abilità che richiede calcolo mentale, senza dimenticare la sua alta popolarità (che è stata probabilmente la vera ragione dietro al tutto).
Abrogato il divieto del 1958
Una settimana esatta dopo, il Ministro degli Interni e Primo Ministro ad interim Phumtham Wechayachai ha firmato un ordine esecutivo che ha abrogato il precedente divieto del 1958 sul poker.
La ragione, a detta del ministro, è per “disposizioni obsolete che non sono più in linea con gli sviluppi attuali”.
Attualmente però non siamo ancora in una situazione completa: “Ci sono ancora ostacoli legali che devono essere rivisti. Se vogliamo che il poker sia considerato uno sport, abbiamo bisogno di una supervisione rigorosa.”
Infatti al momento il poker può essere giocato solo durante specifici eventi e solo con l’autorizzazione della Poker Sports Association.
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Fun fact
Il gioco d’azzardo è ancora severamente vietato dalla legge thailandese, e ce n’è una in particolare che troviamo piuttosto buffa.
La legge sulle carte da gioco del 1943 limita l’importazione e il possesso di carte a gioco non registrate. Vieta di possedere più di 120 carte da gioco a meno che non siano registrate presso il dipartimento delle accise.
Le ragioni erano prevenire l’ozio in tempo di guerra, ma viene ancora rispolverata quando fa comodo…
Il poker come calamita di turismo
Pare abbastanza evidente che l’intenzione economica dietro a tutto sia quello di speculare sulla popolarità del poker di oggi.Â
Organizzare grandi tornei (il primo è stato un WPT Prime da oltre 2.300 entries appena concluso) può essere un’ottima occasione per promuovere il turismo in Thailandia – e portare visitatori tendenzialmente facoltosi rilanciando l’economia locale. Phumtam sostiene però che stesse solo seguendo i suggerimenti della Poker Sports Association.
Krisada Tanterdthit, segretario del Ministero del Turismo e dello Sport, sottolinea che il poker sia uno sport strategico giocato da atleti internazionali, celebrità e businessmen.
Ha anche aggiunto che molti giocatori thailandesi anche se competono a livello internazionale sono costretti ad allenarsi e giocare fuori dal proprio paese per le restrizioni legali. Ricorda qualcosa?
“Stimiamo che il poker possa portare almeno 10 miliardi di baht (€265.000.000 circa) all’anno e creare più di 1000 posti di lavoro soprattutto nei settori turismo e servizi.”
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Promuovere i casinò? Ma il gambling è ancora illegale
Sono state mosse critiche dall’opposizione, che vede questa liberalizzazione come primo gradino per la legalizzazione dei casinò.
Come in molti altri paesi Italia inclusa, i casinò sono un fattore controverso: possono dare un boost all’economia, ma alle spese della salute (finanziaria e psicologica) dei cittadini.
In Thailandia c’è molto gioco d’azzardo underground, con frequenti episodi di corruzione delle forze dell’ordine per coprire il tutto. Legalizzare il gioco permetterebbe di controllare e tassare tutto quanto, ma c’è chi teme che possa incoraggiare dipendenza e declino sociale.
“Non stiamo cercando di legalizzare il gioco d’azzardo” spiega il ministro Sorawong “Il poker è già globalmente accettato come sport. Mi aspetto che venga riconosciuto anche in eventi asiatici. Se ci sono scommesse, è ancora illegale. La gente non può giocare a poker casualmente senza permesso.”
Con questo coglie la palla al balzo per smentire le idee sui casinò:
“Qualunque cosa involva scommesse e mancanza di approvazione ufficiale è illegale.Â
Questo è un caso eccezionale. Il Ministero dell’Interno rimane preoccupato dal gambling, che rimane un’offesa criminale.”