È stato uno dei grandi protagonisti della scena del poker live internazionale negli ultimi anni. Poi ha vissuto un periodo buio che però, per fortuna, sembra essere passato grazie a un evento che dovrebbe aver fatto da chiusura del cerchio. Stiamo parlando di Josh Arieh, uno di quei giocatori che mettono sempre grande passione e dedizione in questo gioco.
Il player americano non è stato in grandissima forma negli ultimi mesi, ma finalmente il peggio sembra essere passato. Il tutto grazie a un simbolo come il braccialetto delle World Series of Poker, che è riuscito a mettere al suo polso nell’evento #39, il Pot Limit Omaha 8-Handed da 1.500 dollari. Grazie a questo successo, il bottino personale di Josh è salito a quota tre.
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Andiamo a vedere qual è stata la mano che ha consegnato il titolo ad Arieh, il quale ha dovuto ricorrere a tutti i suoi mezzi migliori per vincere.
Josh Arieh cala il tris
Situazione: heads up livelli 80.000/160.000 big blind ante 160.000
Preflop: Le da small blind rilancia 480.000 con 7♦5♥4♣3♦, Arieh spilla A♠A♣10♦2♥ e 3-betta 1.400.000. Il suo avversario si limita a fare call.
Flop: K♦J♠5♦ – Josh non indugia e mette ai resti il suo avversario. Dopo pochi secondi di ragionamento, Le opta per il call.
Il turn è un K♣, mentre il river è un Q♥.
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La vittoria che Josh Arieh è riuscito a portare a casa nasce dalla voglia, da parte di Tommy Le, di tentare il tutto per tutto con una mano che nel Pot Limit Omaha può funzionare. Quattro carte basse e ben legate tra loro, in grado di procurare grattacapi alle monster hand anche grazie a quei due quadri che, in un certo senso, stavano per dare ragione all’americano. Dall’altra parte, però, i pocket aces in mano ad Arieh hanno retto.
Tra le altre cose, il flush draw con bottom pair (e quindi backdoor di scala) che si profila dopo il flop rende inevitabile lo showdown già dopo la discesa delle prime tre carte comuni. La sfortuna ha voluto anche che il secondo Re al turn togliesse ogni chance di doppia coppia a Le. Ma il lieto fine, uno come Arieh, se lo meritava.
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Photo credit: WSOP.com