Quando pensiamo a un grande giocatore di poker, soprattutto nell’ambito dei tornei live, non può non venirci in mente Justin Bonomo. Del resto c’è sempre lui al comando o nella peggiore delle ipotesi al secondo posto della All Time Money List. E sicuramente sono tanti i buoni motivi per vederlo lassù, a svettare su tutti gli altri giocatori al mondo.
La mano che stiamo per analizzare rientra senza alcun dubbio tra questi motivi, in quanto ci spiega la capacità di lettura del player americano. La situazione di gioco è l’heads up del torneo #9 dell’edizione attualmente in corso del Poker Masters. Di fronte a Justin c’è Daniel Rezaei, il quale prova ad outplayare il suo più celebre avversario. Il risultato potrai vederlo qua sotto.
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Justin Bonomo in versione bluff-catcher
Situazione: heads up livelli 30.000/60.000 big blind ante 60.000
Preflop: Rezaei completa con J♠8♦ da small blind, Bonomo spilla A♣8♣ da big blind e rilancia a 210.000 trovando il call del suo avversario. Il pot sale a quota 480.000 chips.
Flop: 9♠4♠7♦ – Justin va in c-bet per 300.000 e trova ancora una volta il call di Rezaei. Il pot sale a quota 1.080.000 chips.
Turn: 7♣ – Stavolta c’è il check di Bonomo, con Rezaei che ne approfitta per mettere 325.000 chips al centro. Justin opta per il call. Il pot sale a quota 1.730.000 chips.
River: 5♦ – Ancora un check di Bonomo, Rezaei mette il suo avversario ai resti per poco più di un milione. Justin fa una piccola ricostruzione della sua mano e dopo qualche secondo opta per il call.
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La lettura di Justin Bonomo
In questo caso abbiamo visto la differenza tra un buon giocatore e un campione assoluto. Justin Bonomo ha preso il comando delle operazioni in apertura di mano, anche per cercare di capire l’effettiva forza delle carte in mano a Rezaei. Dopo aver ricevuto il call su un flop abbastanza tricky, ha deciso di lasciare la situazione in mano al suo avversario.
Davanti a un miglioramento non tangibile del board in favore del rivale, Justin si è messo in check-call. Non ci sono dubbi sulle sue difficoltà a chiamare lo shove al river, ma ormai la lettura era fatta: draw bucato e Ace-high ancora valutabile come best hand. Si potrebbe parlare di giocata di braccio, ma c’è tantissima lettura in questo colpo da parte di Bonomo.