Spesso si sente dire che il poker è un gioco di posizione, ma perché? Cosa significa? In questo articolo renderemo il più chiaro possibile l’importanza del gioco posizionale nel poker Texas Hold’Em (e non solo) anche per i giocatori che stanno muovendo i primi passi in questo mondo.
Prima di cominciare, però, sottolineiamo che il modo migliore per fissare questi concetti è viverli sul campo. Puoi giocare gratis o a pochi centesimi in uno dei migliori siti di poker online di questa lista.
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Perché il poker è un gioco di posizione?
Nel poker essere gli ultimi a parlare (essere in posizione sugli avversari) è un enorme vantaggio. È dimostrato, anche con i software più sviluppati, che agire dopo gli altri giocatori permette di vincere di più. Ma perché?
L’importanza delle informazioni
Diciamo che, se dovessimo riassumere in meno parole possibili tutta la strategia del poker, diremmo: “Devi fare sempre la mossa migliore“. Per riuscire in questa difficile impresa, l’arma più forte in tuo possesso sono le informazioni.
In effetti il teorema fondamentale del poker, enunciato da David Sklansky, recita proprio:
“Ogni volta che giochi una mano diversamente da come l’avresti giocata se avessi potuto vedere tutte le carte dei tuoi avversari, vincono loro; e ogni volta che giochi la tua mano nello stesso modo in cui avresti giocato se avessi potuto vedere tutte le loro carte, loro perdono”
Ovviamente, non possiamo vedere le carte dei nostri avversari, e dobbiamo rendere sufficienti le poche informazioni in nostro possesso.
Posizione = informazione
Il gioco di posizione è una delle fonti di informazione principali nel poker. Come vedremo negli esempi in seguito, ma come è facilmente intuibile, non possiamo avere molte informazioni su di un giocatore che non ha ancora agito (ha una mano forte o debole? Chi lo sa!), mentre possiamo supporre qualcosa su giocatori che hanno già fatto la loro mossa.
Per esempio, se un giocatore punta possiamo presumere che abbia un punto, o almeno un progetto con buone chance di chiudersi, mentre se fa check è più probabile che abbia “il nulla” in mano. Ovviamente il poker è molto più complicato di così, ma il vantaggio di questa conoscenza rimane applicabile.
Se invece siamo i primi a parlare non possiamo sapere se il giocatore dopo di noi avrà una mano che vuole foldare il prima possibile, o non vede l’ora di ingrandire il piatto perché ha il punto più forte esistente.
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Ne deriva che in uno scontro tra due giocatori:Â
- Chi è fuori posizione non ha informazioni sull’avversario ed è costretto a dare informazioni su se stesso
- Chi è in posizione ottiene informazioni sull’avversario, e non ha dato informazioni
Un evidente vantaggio del giocatore IP!
Il check è un’informazione, e non “sposta la posizione”
Spesso il ragionamento successivo di un giocatore è “Allora se faccio check inverto i ruoli: non do informazioni e passo la patata bollente all’avversario“.
In parte può essere vero, e infatti un’arma in repertorio per ridurre l’impatto della posizione è proprio il check-raise, e in generale si evita di giocare in maniera totalmente straight-forward, dove le mosse aggressive indicano solo forza e quelle passive solo debolezza. Sarebbe uno scherzo giocare contro di noi!
Però, in ogni caso, anche fare un check rivela informazioni, per quanto possiamo nascondere dietro questa mossa sia mani forti che deboli. Immaginiamo un esempio semplificato, dove possiamo avere solo tre mani: A-A, K-K e 7-2. Se facessimo check con A-A e 7-2, comunicheremmo comunque che non abbiamo K-K, che è un’informazione!
L’unico modo per non dare informazioni è effettuare la stessa mossa con tutto il nostro range (tattica che a volte viene usata anche puntando) senza nessuna esclusione. Ma può capitare che non sia una scelta conveniente. Riprendendo l’esempio di sopra, non vorremo perdere valore con A-A e K-K.
Inoltre, c’è un altro svantaggio…
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La posizione è anche controllo
Un altro grandissimo vantaggio è che l’ultimo giocatore a parlare ha più possibilità di decidere la grandezza del piatto e la direzione della mano. Ecco uno schema per farci capire:
- Se giocatore OOP checka:
- Giocatore IP può puntare per ingrandire il piatto
- Giocatore IP può checkare per tenere il piatto basso
- Se giocatore OOP punta:
- Giocatore IP può chiamare per tenere sotto controllo il piatto
- Giocatore IP può rilanciare per ingrandire il piatto
Altri vantaggi di questo tipo del giocatore In Posizione sono:
- Facendo check dietro si può rovinare la tattica del check-raise
- Puntando dopo il check avversario si può puntare per approfittare dei “check deboli” che folderanno
- Possiamo decidere se vedere una carta gratis, o al river se andare allo showdown
- È più facile decidere su quante e quali street puntare, basandosi su tutta l’azione dell’avversario fino a quel momento
Esempi di gioco di posizione
“Carte gratis”
Hero rilancia da Cutoff con 9♦8♦, BB fa re-raise e Hero chiama. Il flop è A♠10♦5♦ e BB dopo un po’ fa check. Possiamo pensare che possa avere una mano molto forte che vuole fare slowplay, oppure una mano debole.
Considerando l’azione aggressiva preflop, però, probabilmente sarà sbilanciato verso la prima opzione, e le mani più scarse potrebbero essere K-J, Q-J, J-T, mani che comunque chiameranno una nostra puntata. Allora Hero decide di checkare per regalarsi una carta, inseguendo i suoi draw ed evitando check-raise o check-call che renderanno il piatto più grande.
Al turn esce un 6♥ e l’avversario checka ancora. Questo può essere un segnale di resa, e Hero allora decide di puntare per vincere il piatto uncontested e – nel caso peggiore – sperare in una scala o colore. L’avversario folda.
Se Hero fosse stato OOP, forse l’avversario avrebbe puntato dopo il check di Hero ingrandendo il piatto e mettendo pressione sulle strade successive.
“Guadagnare dai bluff”
Lo scenario preflop è uguale a prima, ma il board è K♠9♥9♣. BB decide di puntare 50% del pot, e Hero si limita al call, per mantenere in gioco tutti i bluff dell’avversario.
Il turn è un 2♠, BB punta ancora e Hero chiama. River 3♥, l’avversario punta forte per la terza volta e Hero rilancia. L’altro passa, segnalando che probabilmente era in bluff… e non sapeva come uscirne giocando fuori posizione!
“Continuation bet”
Scenario comunissimo ma davvero profittevole nel lungo termine: Hero rilancia da BTN con 10♠8♠, il BB chiama. Al flop A♠K♦7♥ l’avversario checka, e Hero punta pur non avendo niente. L’avversario folda.
A parti invertite, sarebbe stato Hero a seguire esattamente questa dinamica e a perdere la mano.