Mamma Stars è sempre gravida.
Che poi i suoi figli siano un po’ bastardi, questo è un altro discorso. Già , perché talvolta scopiazzare da quelli bravi può rivelarsi una mossa vincente, come accadde con l’introduzione del formato “lottery” nell’agosto del 2014.
Ed è proprio di Spin and Go che parleremo quest’oggi, perché da qualche settimana a questa parte sulla room della Picca Rossa è possibile giocare a un formato ancora più veloce.
Si chiama Flash, non sicuramente per caso, ed è disponibile nella stessa sezione dei normali Spin: basterà semplicemente cliccare sul bottone “Flash” – di colore azzurro – per giocare una versione accelerata del buy-in prescelto. Stack di partenza 300 chip e, udite udite, un solo minuto a livello, con blind che partono dal livello 10/20.
Si può ancora parlare di poker?
Assolutamente sì, anche se occorre fare le dovute distinzioni. Più che di poker vero e proprio, si tratta di una sua forma ridotta e svuotata di tanti elementi ma non per questo meno divertente.
Di sicuro non siamo davanti a una novità assoluta perché da questo punto di vista Winamax è stata ben più veloce della concorrente.
Gli Spin and Go, il cui modello ricalcava quello degli “Espresso”, si sono rivelati una miniera d’oro per Stars che ha deciso di fare altrettanto col formato “Nitro” introdotto sempre dai colleghi francesi: trecento gettoni e blind da un minuto, proprio come i “nuovi” Flash.
Quel che accade è molto semplice: lo spazio di manovra si riduce all’osso (si parte con 15 big blind ma già dopo un minuto con lo stesso stack se ne hanno a disposizione 10) e la Dea bendata è libera di decidere il destino della partita più che in altre circostanze.
E’ possibile battere gli Spin and Go Flash?
Sni. Che sia possibile massarne una quantità industriale a confronto del formato classico è fuori discussione. Il che è probabilmente l’aspetto migliore per chi intende far emergere le skill abbattendo il più possibile la varianza.
Ma a cosa si riducono le skill in un formato nel quale ci si trova con meno di 10 big blind dopo appena due minuti di gioco? Sostanzialmente a una conoscenza dei range coi quali giocare preflop e a una scarna riduzione delle dinamiche postflop, limitate probabilmente a due strade e possibilmente nei primi due livelli di gioco.
Il ROI di uno “Spinner”vincente si aggira attorno al 4%, una cifra raggiungibile vincendo un numero di partite vicino al 37/38 % o più, nel lungo periodo ovviamente.
Essendo le dinamiche postflop ridotte al lumicino, la partita vera si gioca preflop e per avere un ROI positivo occorreranno più partite rispetto al normale. Il che significa ovviamente che per ottenere un determinato ROI si pagherà tanta rake in più alla poker room.
Esperienza personale
Chi vi scrive ha giocato e gioca tutt’ora gli Spin and Go a livelli medio-bassi e dopo averne provato qualcuno il feedback non è certo dei migliori.
Chi ha studiato un po’ più approfonditamente i range può permettersi di avere un discreto vantaggio sul field medio, che anche ancora non ha preso le misure col nuovo formato.
Gli errori principali sono una conseguenza della carenza di conoscenze in materia e possono sfociare sia in call o shove troppo loose. Nelle dinamiche heads-up invece, l’overfold è la moda più diffusa, anche quando lo stack è ridotto davvero ai minimi termini.
Insomma, se proprio non resistete alla smania di cliccare anche nei momenti e posti più disparati, una partitina ai “Flash” può anche essere piacevole, ma non fatevi grandi aspettative a riguardo.
Così come il formato “Max”, quello con numero di giocatori e numero di mani variabile, non andrà a intaccare troppo l’ecosistema presente. Si tratta sì di una novità per Stars, anche se dal punto di vista del giocatore sono ben altre le innovazioni che ci sia aspetta, non sicuramente l’introduzione di un formato ancora più soggetto alla varianza…