“VS fish si gioca così, vs reg pomì”
Sebbene le semplificazioni aiutino e non poco a partita in corso, etichettare qualcuno in modo superficiale non è mai una buona norma.
Così come esistono diversi tipi di professionisti (non tutti adottano lo stesso stile di gioco ovviamente) vi sono altrettante tipologie di player occasionale, che per divertimento abbiamo provato a raggruppare in questa speciale classifica…Enjoy!
1 – Il tombino (versione 1)
La tipologia più comune, specie sui siti italiani, è il classico giocatore tight che non le mette in mezzo se non con punti nut o giù di lì.
Gioco tendenzialmente passivo fino alla scoppio della bolla, dove può rimanere anche con 1 buio e 2 ante e chissenefrega del resto, basta arrivare a premio.
Una volta superata la fase bolla, il tombino continua imperterrito nella sua strategia, aspettando il momento giusto per un raddoppio che non arriva quasi mai, finché non spuntano gli Assi…
Il pot da quasi 10 Big Blind potrebbe rimetterlo in corsa, ma il Grande Buio aveva così tante odds per chiamare che…
2 – Il tombino (versione 2)
Molto simile al precedente, almeno fino al raggiungimento della zona premi. Poi, la trasformazione.
Da giocatore fin troppo oculato e attento calcolatore diventa un gambler impazzito e comincia a dilapidare lo stack in men che non si dica, con chiamate fuori posizione o aperture con “carte che legano bene” e una manciata di bui a disposizione.
Qualsiasi considerazione in merito a posizioni, range, ICM e via dicendo diventa irrilevante di fronte alla bellezza delle carte che si ricevono a ogni giro, come se fare scala fosse un gioco da ragazzi. O forse no…
3 – Il maniac impazzito
C’è chi approccia i tornei di poker in modo prudente e chi invece, se ne sbatte altamente di tirare il freno a mano.
Che si tratti della fase iniziale o di una fase di torneo più avanzata poco importa, per questo tipo di giocatore non esiste alcuna considerazione strategica o inerente all’ICM: ogni mano è una questione di vita o di morte.
Per fargli passare la mano peggiore bisogna tendenzialmente rilanciare al suo (probabile) rilancio in bluff, mentre fargli foldare del valore è praticamente una missione impossibile.
Tribet e aperture da qualsiasi posizione, linee estremamente aggressive e “che Dio ce la mandi buona“.
4 – Il tecnico
Tra gli amatori c’è sempre chi si sente un passo avanti agli altri.
Ora, definirlo professionista è forse eccessivo, ma con le carte ci sa fare e perlomeno di perdere non se ne parla. Almeno in teoria.
A ogni spot giocato avviene un profondo ragionamento seguito da innumerevoli argomentazioni, anche se si tratta di un semplicissimo board Asso alta dopo aver difeso da Big Blind su open da UTG all’inizio di un torneo.
L’epilogo del tecnico avviene sempre per una coincidenza incredibilmente sfortunata, senza la quale “sarei stato top3 a 100 left” (con 50 posti pagati).
5 – Il fortunello
Con il Texas Hold’em non ha una grande dimestichezza, ma sente che può dire la sua.
Gli altri rilanciano? Call: “Tutti aggressivi a ‘sto tavolo“.
Si sente sempre tirato in mezzo, come se gli altri avversari avessero capito chi sia il pescione al tavolo. Ma lui no, non ci sta.
Se qualcuno c-betta con poca convinzione, rilancia. E se l’avversario chiama punta nuovamente, le carte vengono in secondo piano.
Finché le chip non finiscono in mezzo al 20%, anzi no, al 100%: “Lo sapevo che sarebbe uscita, ti sta bene!”
La fine è tutta da scrivere…
E voi avete qualche amico che rientra in uno di questi profili? Taggatelo tra i commenti sulla nostra Fanpage!