La serata che avrebbe dovuto farci fare un passo in avanti molto importante nella corsa verso i Mondiali del 2022, ha invece regalato una delusione molto profonda. È chiaro, l’estate che ci siamo ormai messi alle spalle ci aveva abituato bene. La Nazionale aveva sempre corso più degli avversari, tirato quasi sempre di più e gettato il cuore oltre l’ostacolo. Ecco allora che un altro pareggio contro la Svizzera suona come un campanello di allarme.
Anche perchè manca solo una partita prima di chiudere il cammino di qualificazione alla Coppa del Mondo, quindi il margine di errore è a dir poco sottile. Non bisogna fare altro che vincere a Belfast, lunedì contro l’Irlanda del Nord, e sperare che la Bulgaria non faccia scherzi e non si faccia surclassare sul piano del risultato contro gli elvetici. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi più per gli altri che per noi.
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Anche perchè se di mezzo ci si mette anche la nostra mira dagli undici metri, il discorso cambia.
Non solo il rigore condanna l’Italia
Anche ieri sera a Roma, come avvenne a settembre a Basilea, un calcio di rigore fallito da Jorginho rischia di pesare come un macigno sul destino dei campioni d’Europa. A conti fatti, battere Sommer dal dischetto in entrambe le partite avrebbe potuto portare alla causa azzurra quattro punti in più, rendendo di fatto la partita in terra nord-irlandese una passerella.
Invece siamo qui a fare i conti, a capire quanti gol potrebbero bastare per evitare guai e soprattutto sperare che su un altro campo non accadano fattacci. Ma non possiamo ricondurre al solo errore del regista del Chelsea (che resta comunque grave) il fatto di dover evitare i sempre pericolosi playoff all’ultima giornata. Anche perchè di errori e di carenze ne sono venuti fuori anche nella gara più importante di questo ultimo spezzone di 2021.
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Non dobbiamo nemmeno comportarci come quella gente dalla memoria corta, che dimentica il fondamentale apporto di Jorginho nelle gare precedenti. Quindi ora bisogna stringersi tutti un po’ di più attorno alla maglia azzurra, come abbiamo fatto la scorsa estate. Non ci sarà un trofeo in palio, ma vincere e restare uniti è l’unico imperativo.
