La notizia è di quelle che spaccano il cuore in mille pezzi. L’annuncio ufficiale è stato il colpo di grazie definitivo. Per non sottovalutare il fiume di lacrime versato in una conferenza stampa da brividi. Lionel Messi saluta il Barcellona dopo circa un quarto di secolo e tutti si sono sentiti in dovere di esprimere un parere personale a riguardo.
Sono passati tantissimi anni da quando un bambino arrivato da Rosario cresceva – nel vero senso della parola – della Accademia dei catalani. Anno dopo anno, categoria dopo categoria, fino a diventare un giocatore della prima squadra. Cresciuto all’ombra di campioni come Ronaldinho e Henry, prima di passare alla storia del club e dell’intero mondo del calcio.
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Poi, però, è arrivato il 2021. Un anno convulso per tutti e che non ha lasciato scampo nemmeno al miglior giocatore in circolazione. E sono scattate le domande, su tutte una: Messi poteva restare al Barcellona? La risposta è un forte e rigoroso No.
Lionel Messi via da Barcellona per forza
L’argentino aveva percepito al Barça, con il precedente accordo, circa 15 milioni di euro netti a stagione. Il suo contratto è scaduto lo scorso 30 giugno e in base alle nuove regole imposte dalla Liga spagnola non sarebbe stato sufficiente un drastico taglio all’ingaggio. Nemmeno la proposta di decurtazione del 50% dell’accordo concluso oltre un mese fa.
Per questo motivo tutte le chiacchiere da bar sul mancato rinnovo del contratto di Messi stanno a zero. C’è chi ha sostenuto che Leo dovesse persino giocare gratis, pur di restare in blaugrana. Ma anche questa manovra drastica non sarebbe servita a nulla. In base alle norme sul salary cap, infatti, pur una Pulce con ingaggio azzerato il Barcellona avrebbe sforato il tetto.
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Cosa avrebbe dovuto fare il club catalano per riuscire a tenersi stretto il proprio simbolo? In primis vendere qualche giocatore: elementi come Dembelé, Griezmann e Pjanic, oltre a essere costati tanto in termini di cartellino, rappresentano un peso enorme a livello di ingaggi. In buona parte l’addio della Pulce è “colpa” loro, anche se le responsabilità ricadono sulla dirigenza.
Ora però bisogna voltare pagina: Leo andrà ad arricchire ulteriormente quel campionario di stelle che si chiama Paris Saint Germain.