Il calcio italiano sta vivendo una fase che senza dubbio non ne sta dimostrando la piena salute dal punto di vista economico. Il nome e il cognome che tutti stanno pronunciando con insistenza ormai da tre giorni è quello di Romelu Lukaku. Il centravanti belga è alle prese con un vero e proprio intrigo di calciomercato.
Dopo un paio di stagioni da assoluto protagonista con la maglia dell’Inter, con tanto di scudetto vinto, il belga sembra a un passo dall’addio. C’è il Chelsea che spinge per riportarlo in Inghilterra e più nello specifico a Londra, dove è stato ma non è riuscito a brillare. Ma ora i tempi sembrano essere diventati maturi per un clamoroso ritorno.
Comparatore Bonus Scommesse
Bookmaker | Bonus | Visita |
---|---|---|
100% fino a 2.550€ | ||
5.000 subito + 250€ |
Ma questo movimento di mercato, come abbiamo già spiegato, rischia di dare ancora una volta un segnale inquietante sulla salute del calcio italiano.
Lukaku via, il calcio italiano la paga ancora
Il fatto che un club inglese, pur avendo vinto l’ultima Champions League, possa riuscire a convincere l’ultima vincitrice dello scudetto in Italia a cedere la propria stella più luminosa, fa male a tutti. Certo, le voci che svelano la proposta da 130 milioni di euro fanno senza dubbio paura. Anche perchè si tratta di una cifra che in pochi, di questi tempi, potrebbero rifiutare.
D’altro canto, però, si ha la sensazione che nulla di duraturo e vincente possa esistere nel calcio e nello sport di casa nostra. In fondo l’Inter è riuscita a risalire la china e a bloccare un’emorragia a tinte bianconere che durava da ben nove anni. Uno scudetto dopo quasi un decennio di dominio della Juventus sembrava portare alla scrittura di una nuova pagina.
Comparatore Bonus Scommesse
Bookmaker | Bonus | Visita |
---|---|---|
100% fino a 2.550€ | ||
5.000 subito + 250€ | ||
Bonus fino a 500€ |
Tuttavia, questo non succederà. Dopo Hakimi, lusingato dalle sirene del Paris Saint Germain, anche Lukaku sembra destinato a prendere la via della porta di uscita. Ci perde l’Inter, ma ci perde anche – se non soprattutto – il calcio italiano nel suo complesso.