Maria Konnikova: il rapporto con Seidel, l’inizio carriera e Pokerstars

Ago 12, 2025

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All’EPT di Monte Carlo Maria Konnikova ha vinto la sua prima picca EPT (se non consideriamo il trofeo PCA del 2018). L’abbiamo incontrata, ci siamo complimentati, e ne è nata un’intervista dove approfondiamo l’interessante carriera della giocatrice russo-americana. 

Per chi non conoscesse Maria: è una giocatrice da $900.000 in vincite su Hendon Mob, amica e studente di nientemeno che Erik Seidel, ma non solo.

Come sta per raccontarci lei stessa, ha una laurea in psicologia ed è una prolifica autrice di libri, solitamente a tema psicologico ma anche pokeristico, che è curiosamente proprio il motivo per cui ha cominciato a giocare. Inoltre, ha lavorato anche come produttrice televisiva e podcaster.

Ma senza dilungarci in altri spoiler, lasciamo la parola a Maria Konnikova. Puoi leggere la trascrizione dell’intervista qui, oppure andare in fondo all’articolo per il video.

 

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La picca di Maria Konnikova all’EPT

Come ti senti dopo questa vittoria?

È davvero una sensazione incredibile concludere questo viaggio con una vittoria.

Questo era l’ultimo torneo “Last Chance”, letteralmente l’ultima possibilità, e ne avevo bisogno. Avevo bisogno di questa ultima occasione [ride], quindi sono davvero felice che tutto sia andato per il verso giusto.

Il secondo posto del 2024

Lo scorso anno avevi ottenuto un secondo posto allo stesso torneo. Questo rende la vittoria di oggi più bella? 

È molto bello fare meglio del secondo posto dello scorso anno. Certo, quel secondo posto mi ha fruttato molto più denaro di questo primo posto, quindi dal punto di vista finanziario è stato meglio. Ma ottenere il trofeo ha tutto un altro sapore.

C’è qualcosa di molto speciale nella Picca, e vincere un evento PokerStars è sempre un’emozione extra.

Ambassador PokerStars

A proposito: essendo una PokerStars Ambassador, questo trofeo vale di più?

È sicuramente più dolce vincere da ambasciatrice PokerStars. Gli eventi PokerStars sono al di sopra di tutti, i migliori tornei live a cui abbia mai partecipato: sono le mie serie preferite. Rappresentare il mio brand mi rende molto felice.

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Il debutto a Monte Carlo

Monte Carlo è stata teatro del tuo debutto nel poker live ad alto livello. Come ti senti a tornare qui? 

Monte Carlo occupa un posto speciale nel mio cuore: è stata la mia prima tappa internazionale, la mia prima bandierina internazionale su Hendon Mob, il mio primo torneo di alto buy-in e anche il mio primo ITM importante.

Inoltre, la location è semplicemente bellissima: giocare nella Salle des Étoiles è un’esperienza unica. Non si può sbagliare.

Adesso che ho effettivamente vinto anche qui, questo posto sarà ancora più speciale. E spero che l’anno prossimo possa arrivare qualcosa di ancora più grande.

I legami con Erik Seidel

Non tutti in Italia conoscono il tuo legame con il leggendario Erik Seidel. Vuoi parlarcene? 

Erik Seidel è stato il mio coach e mentore di poker. È lui che mi ha introdotto al gioco e che mi ha insegnato la maggior parte di ciò che so. È rimasto un amico stretto e una grande fonte di ispirazione.

Lo ammiro perché ha avuto una carriera perfetta: domina da decenni, è ancora al top, e allo stesso tempo ha una vita meravigliosa.

È sposato da oltre 30 anni, ha due figlie che lo adorano e riesce a trovare il tempo per tutto. È un modello da seguire, e soprattutto una persona incredibilmente gentile: e questo conta moltissimo.

Il background accademico

Sei anche laureata in psicologia. Credi che i tuoi studi accademici influenzino il tuo modo di giocare? E se sì, come? 

Credo che il fatto di avere un dottorato in psicologia mi aiuti molto al tavolo. La mia specializzazione è in psicologia cognitiva e nel processo decisionale del rischio in condizioni di incertezza: ciò che studiavo è direttamente collegato a quello che faccio nel poker.

Mi aiuta a concettualizzare cosa accade nella mia mente e in quella degli avversari. Magari non ho la loro esperienza in anni di gioco o il loro background matematico, ma sul piano psicologico a questo livello, penso che questo sia sempre stato il mio punto di forza.

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The Biggest Bluff

Quando hai scritto il tuo libro The Biggest Bluff, non avevi ancora imparato a giocare. C’è qualcosa che oggi tratteresti diversamente?

Ho scritto The Biggest Bluff per la me stessa che non sapeva cosa fosse il poker: questa è l’essenza del libro. Non cambierei nulla.

Ovviamente, come autrice, maturi e quando rileggi pensi che certe frasi si potrebbero migliorare. Ma lascio che resti così com’è.

Un messaggio agli italiani

Vuoi mandare un messaggio ai giocatori italiani e alla nostra community?

Ciao a tutti i giocatori di poker italiani! Amo l’Italia: è uno dei miei paesi preferiti al mondo.

Spero che un giorno l’European Poker Tour torni in Italia, mi piacerebbe giocare lì. Magari Sanremo… chissà. Lo butto lì, lo lancio nell’universo.

E noi incrociamo le dita, con una PokerStars Ambassador dalla nostra!

L’intervista integrale a Maria Konnikova

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