Ci sono due grandissimi interpreti del gioco del poker che stanno infiammando la scena internazionale ormai da diversi mesi, con una serie di risultati di assoluto prestigio. Da una parte troviamo Michael Addamo, che sta letteralmente devastando i tornei che sta disputando da qualche settimana a questa parte. Dall’altra troviamo Justin Bonomo che senza dubbio è il suo più fiero rivale.
L’australiano e l’americano stanno dimostrando di essere quantomeno due dei giocatori più in forma, almeno tra gli interpreti degli eventi high roller, sulla scena internazionale. Li abbiamo visti ancora una volta protagonisti nell’evento da 50.000 dollari delle WSOP 2021. Alla fine ad avere la meglio è stato Michael, al termine di un evento che lo ha visto praticamente dominare fin dall’inizio.
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Ma se dovessimo trovare una mano che rappresenti al meglio questa rivalità, è quella che stiamo per descrivere.
Addamo vs Bonomo, la mano decisiva
Situazione: heads up del torneo High Roller, livelli 80.000/160.000 big blind ante 160.000
Preflop: Bonomo completa da bottone con A♠9♥, salvo poi fare call al rilancio da 800.000 di Addamo con 10♣8♣.
Flop: 5♣5♦4♦– La continuation bet di Addamo arriva puntuale e ammonta a 440.000, c’è ancora il call da parte di Justin
Turn: 10♦ – Questa volta Michael opta per il check, Bonomo prova a rompere gli indugi e punta 750.000 trovando il call del suo avversario
River: 6♠ – L’australiano decide ancora una volta di fare check, Justin ne mette al centro circa due milioni e riceve il doloroso call che lo porta a perdere quasi mezzo stack.
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Tutta l’edge dell’australiano
La maestria di Michael Addamo si vede soprattutto nel cambio di marcia che decide di dare dopo il flop. Il flop per lui è pessimo, gli offre solo due backdoor di flush e di scala, ma la notizia peggiore sembra essere il call immediato di Bonomo alla sua c-bet, ritenuta poco credibile.
Ma non appena casca il 10♣ al turn la situazione cambia radicalmente: l’australiano si rende conto di avere la mano migliore e lascia che sia il suo avversario a schiantarsi. Cosa che puntualmente avviene, visto che Justin di fatto porge quasi tre milioni al suo rivale tra turn e river. In una singola mano, dunque, si vede l’edge che l’australiano ha nei confronti dell’americano. Oltre a quella voglia di rivalsa che spinge Bonomo a sbagliare.