Un gol di Tomori che ha avuto più che altro l’effetto di illudere tutti. Poi il brusco risveglio, con il guizzo da campione di Salah e la zampata di Origi nel secondo tempo dopo un errore clamoroso dello stesso difensore inglese. In questo modo il Milan vive una serata surreale, iniziata con tanto entusiasmo e proseguita con un sogno da cullare. Poi tutto si è trasformato in un brutto incubo.
I rossoneri non salutano solo la Champions dopo sette anni di attesa, ma tutte le competizioni europee a causa dell’ultimo posto in classifica. Non un risultato esaltante, ma bisogna prendere nota di alcuni aspetti che hanno reso inevitabile l’esito di questo breve cammino continentale. Dagli errori arbitrali ai problemi legati agli infortuni, passando per gli evidenti limiti milanisti.
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Un vero e proprio mappazzone (ci perdonerà Bruno Barbieri per l’uso improprio del termine) che fa capire che non c’erano molti finali alternativi.
Milan fuori, ma c’è speranza
La formazione guidata da Stefano Pioli ha qualche rimpianto da portarsi dietro dopo il viaggio europeo. In primis gli errori arbitrali piuttosto evidenti, come quelli visti a San Siro contro l’Atletico Madrid e l’episodio del gol-partita realizzato dal Porto all’Estadio do Dragao. Soprattutto il match contro i colchoneros, che alla lunga approfitteranno di questa vittoria per passare il turno, grida vendetta per il suo svolgimento.
Ci sono, come detto, anche i limiti dell’organico. Presentarsi al match decisivo contro il Liverpool con tanti assenti non ha di certo agevolato il compito. Giocatori come Calabria, Kjaer, Rebic, Rafael Leao e Giroud potevano quantomeno essere utili alla causa, soprattutto al cospetto di un ostacolo così alto. In ogni caso, il più grande limite rimane l’inesperienza, ma è forse questo il punto di partenza più importante.
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Del resto anche un autentico squadrone come l’Inter ci ha messo tre edizioni per superare i gironi di Champions. E guardando in giro per l’Europa, squadre come Siviglia e Borussia Dortmund non figureranno tra le protagoniste degli ottavi. Insomma, ci sono elementi per sperare in bene per il futuro.