Per iniziare con gli MTT non c’è nulla di meglio che approfondire il discorso range. A differenza del cash game, dove più di frequente si presentano situazioni molto simili tra loro, nel poker in modalità torneo ci sono molti fattori che influenzano le nostre decisioni a partire dal preflop.
Con l’aiuto di Alexandre “Cavalito” Mantovani che ha pubblicato un video sul canale di 888poker, andiamo a vedere cinque fattori da tenere sempre in considerazione per sapere quando e quante chips mettere nel piatto.
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1 – Stack size
È importante sapere quali mani giocano bene in una situazione shortstack e quali funzionano meglio deep.
Un concetto base del poker è che con buone mani vuoi mettere in mezzo molti soldi. Questo vuol dire che se sei deep dovrai dare priorità alle mani che possono fare punti molto forti, come scale o colori. T9s è un ottimo esempio.
Se sei short invece qualunque top pair è buona abbastanza per giocarsi tutto. KJo è una buona mano d’esempio per questo scenario.
2 – Posizione
Quando sei in early position molta gente dovrà parlare dopo di te, ed è molto facile che qualcun altro abbia una mano forte. Inoltre sarai fuori posizione postflop, che rende tutto più complicato.
Dovresti evitare mani marginali da early position, viceversa da BTN con più informazioni avrà senso allargare il range.
3 – Difendi il BB
Il poker è un gioco di pot odds, equity e posizione. Se sei sul BB, ci sono ante in gioco e qualcuno raisa, avrai odds migliori di 4:1, che sono ottime!
Dovresti difendere il BB con un range molto ampio di mani, ma ricorda che sarai fuori posizione postflop contro un range più forte. Quindi non giocare tutta la spazzatura, ma chiama pure ogni asso, ogni suited e ogni connector.Â
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4 – Attenzione a BTN e BB
Il giocatore di bottone sarà sempre IP su di te, e il BB chiamerà spesso con un ampio range di mani.
Se troviamo giocatori forti e aggressivi su queste posizioni, dovremmo evitare di aprire la parte più scarsa del nostro range.
5 – Impara quando raisare e quando pushare
Quando abbiamo AA vogliamo sempre action. Andare all in potrebbe spaventare parte delle mani che avrebbero giocato se ci fossimo limitati a un raise.
Quindi le nostre mani forti con buona giocabilità pre e post flop sarà meglio rilanciarle che andare direttamente all in.
Esempio di mano che per quanto forte è un po’ più difficile da giocare post: 88 sarà spesso la mano più forte preflop, ma troverai spesso overcard, quindi andando all in non solo ci renderemo la vita più semplice con le decisioni post, ma faremo foldare alcune mani che potrebbero hittare top pair.