Una notte che avrebbe dovuto sancire un nuovo capitolo di una concorrenza, di una rivalità accesa ma sempre nei limiti dello sport. Tuttavia, alla fine Nizza-Marsiglia si è trasformata in una gara da incubo. Una serata per ribadire la superiorità dell’una o dell’altra fazione, ma che invece ha portato alla luce le barbarie di cui è capace il tifoso medio.
Il continuo e fitto lancio di oggetti all’indirizzo dei giocatori in trasferta, al momento di andare a battere i calci d’angolo, era una pratica che non poteva passare sotto silenzio. E così è stato al minuto 74 quando Dimitri Payet, una delle colonne dell’OM, dopo essere stato colpito da una bottiglietta ha reagito e l’ha rilanciata alla curva. Da lì in poi è stato il caos, qualcosa che con il calcio non c’entra nulla.
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Anzi, qualcosa che è quanto di più distante dal senso civico e dalla civiltà.
Nizza-Marsiglia, l’apoteosi della vergogna
Ciò che è successo dopo non fa che peggiorare la situazione. I giocatori del Nizza che non placano gli animi ma che anzi reagiscono contro Payet. Gli ultras di casa che riescono a raggiungere il campo nonostante la presenza di un pacchetto di addetti alla sicurezza troppo zelanti. Poi i contatti tra le due fazioni.
Una situazione incresciosa e indecorosa che porta la lancetta dell’orologio del calcio indietro di tanti, troppi anni. Doveva essere la serata che avrebbe celebrato il ritorno del pubblico sugli spalti degli stadi della Ligue 1 francese. Invece è stata l’occasione per far fare il giro del mondo alla Francia pallonara. Ovviamente, nel peggiore dei modi.
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Non si sa ancora quali saranno i provvedimenti. C’è chi ritiene che ci sarà squalifica per entrambi i club, mentre chi ha acceso la miccia è ancora da identificare. Ma nella vita come nel risultato della gara, finisce che perdono tutti. Il calcio in primis.
