Potrebbe essere bastata una nuova indagine per scompaginare anni e anni di modus operandi all’interno di alcune tra le più importanti società del calcio italiano. Il nuovo tentativo da parte della procura della Figc di fare luce sulle plusvalenze fittizie, con la Juventus al centro del presunto scandalo, potrebbe non portare a galla nulla di nuovo. Un segreto di Pulcinella ricoperto da nubi tutt’altro che fitte.
Del resto il calcio italiano, purtroppo, è stato pieno in questi anni di operazioni che hanno fatto storcere il naso anche ai tifosi decisamente non ferrati in economia. Basti pensare a giovani valutati decine di milioni di euro senza aver messo mai piede su un campo di Serie A, o stranieri senza nè arte nè parte che venivano ricoperti d’oro. Ora, però, la situazione potrebbe essere cambiata.
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Chissà che queste novità sul fronte della giustizia sportiva non portino una ventata di novità.
Plusvalenze, il male moderno del calcio
Forse chi doveva vigilare se n’è accorto troppo tardi. Forse il comportamento è stato sempre camuffato con quella volontà di cambiare il calcio facendo credere di voler investire sui giovani. Ma se quanto è emerso dalle carte dovesse convertirsi in verità, allora ci si troverebbe di fronte a uno scandalo più sul piano della gestione dei conti che sul piano morale.
Qualcuno potrebbe infatti uscirsene con il solito adagio: lo fanno tutti. Un alibi che non può essere una motivazione valida a delinquere, ma che fa capire come vanno le cose nel calcio italiano. L’incapacità di far fruttare investimenti economici che porta a frodare, in concerto con la compiacente seconda società con cui fare l’affare. Al momento sono emersi movimenti per circa 280 milioni di euro, ma non è da escludere che la cosa sia più grande.
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Anche perchè, al netto degli affari sporchi che sono emersi in casa Juventus, dallo scambio Pjanic-Arthur ad alcune postille sul contratto di Cristiano Ronaldo, la cosa potrebbe essere decisamente più ampia. E qualora dovesse allargarsi com’è ampiamente prevedibile, potremmo sperare che questo giochino delle plusvalenze sia giunto al suo epilogo.
