Una guida alle basi di una review post sessione nel poker, con la collaborazione e i consigli dei coach Grinderlab Roberto Di Perna e Stefano Rizzo.
Dai microlimiti all’elite del poker mondiale, ogni giocatore per diventare vincente, restare vincente, o vincere di più deve necessariamente continuare a migliorare.
Abbiamo scritto un articolo su come diventare un giocatore di poker vincente con i consigli di base. Quest’oggi andremo ad approfondire i metodi dell’analisi post sessione, pratica imprescindibile per imparare dai nostri errori ed evitare di commetterli di nuovo.
Per alcuni giocatori però può essere complicato capire da dove cominciare, e Grinderlab ha deciso di venirvi in aiuto. Con i consigli dei coach Roberto Di Perna (cash game) e Stefano Rizzo (MTT) andremo a scoprire i meccanismi di base della session review.
1 – Utilizza i software di analisi
Il primo punto che entrambi i coach reputano praticamente essenziale, è l’utilizzo di alcuni software di analisi per il poker.
Roberto:
“Per i principianti si presuppone che non utilizzino software così avanzati, adesso a livelli più alti è essenziare utilizzare Piosolver, forse troppo avanzato per un giocatore alle prime armi. A livelli più bassi si può lavorare su HM3, PT4 o qualsiasi software di tracking utilizzato. Si può utilizzare un programma free che si chiama Equilab per il calcolo delle equity tra i range.”
Stefano:
“Sicuramente serve l’ausilio di software, non necessariamente a pagamento, o quantomeno non tutti. Io utilizzo HM3 per rivedere le mani, o l’intero torneo. Successivamente in alcune mani si può andare a vedere la propria equity, con programmi gratuiti come Equilab, o anche software più sofisticati come ICMizer, che comunque consente 5 ricerche gratuite al giorno. Poi utilizzo i solver per il post flop, nello specifico GTO Plus. Ad un principiante consiglierei comunque di avere perlomeno un software di tracking e Equilab come base.”
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2 – Fai una review delle tue mani di poker
Cosa dovrei guardare quando faccio una poker review? Onestamente, non esiste risposta semplice a questa domanda, ma ecco i consigli di base dei coach:
Roberto:
“L’analisi può essere fatta semplicemente andando a rivedere le mani giocate, quelle magari dove emergono più dubbi. Nel Cash Game con il fatto che si gioca spesso contro gli stessi giocatori può avere senso fare una review sui giocatori che si incontrano di più. Fare un’analisi specifica dei regular, fare un’analisi specifica dei giocatori contro cui giochi tante mani in generale.”
Stefano:
“Non bisogna assolutamente andare a vedere bad beat o cooler, e nemmeno scervellarsi in cose come ‘ma forse potevo giocare diversamente quella mano dove siamo andati rotti con AA contro KK…’ è inutile. Le mani che bisogna analizzare sono quelle in cui non siamo sicuri di aver fatto la scelta giusta e abbiamo bisogno di un ausilio per capire se abbiamo sbagliato o abbiamo fatto bene.
Nei tornei questa scelta capita soprattutto nelle fasi pre bolla o al Final Table. Lì usando ad esempio ICMizer puoi capire ad esempio se il call ci stava per ICM oppure no. Di solito le mani dubbie me le appunto, ma quando sono con i miei coachati e non conosco i loro dubbi in game, vado ad analizzare l’intero torneo, cercando degli errori che magari qualcuno meno esperto non li riconosce come tali.
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3 – Come non ripetere gli errori
Abbiamo i nostri software, abbiamo individuato -si spera- tutte le mani da studiare. E ora come faccio a migliorare il mio poker con una review?
Roberto:
“Tutto il tempo che dedico allo studio post sessione è stato rivoluzionato dall’avvento di Piosolver, perché ti permette in poco tempo di capire tante cose, mentre gli altri programmi sono un po’ più limitati. Provando a immaginare di essere al NL5, direi che quello che vorrei fare sarebbe rivedere le mani critiche e condividerle con gli amici o con una persona più esperta.
Per fare un buon lavoro di review c’è bisogno di un aiuto di terzi, che sia un programma o un altro giocatore, perché se vai a rivedere le mani che hai giocato molto spesso l’opinione che avrai sarà la stessa che avrai avuto in game. Quello che ti farà riflettere saranno le impressioni di un esterno.
Fare review non è una cosa banale, anzi è piuttosto complessa. Hai bisogno di alcuni strumenti e competenze, e spronerei tutti i principianti ad avvicinarsi almeno ai programmi free come equilab, trovare un coach e/o un gruppo di studio. A un giocatore alle prime armi consiglio di osservare attentamente gli showdown e prendere delle note sui giocatori.”
Stefano:
“L’unico modo per non replicare i nostri errori è quello di continuare a fare analisi e studiare, perché il solo fatto di riconoscere un errore non ti immunizza dal ripeterlo una seconda volta.
In alcune dinamiche ci sono degli errori che scopri essere tali solo con lo studio. Questa è una cosa che non capita solo a chi è alle prime armi, ma anche ai giocatori più esperti, magari con errori più marginali che però fa sempre bene trovare e limare.
Le differenze tra MTT e Cash Game non sono trascurabili. Nel cash ad esempio le scelte sono spesso standard perché si gioca con uno stack quasi sempre 100x e 1 euro vale sempre 1 euro. Negli MTT interviene spesso l’ICM e una chip corrisponde a X denaro in base al momento del torneo, quindi le dinamiche cambiano notevolmente. Di conseguenza cambiano le cose da studiare e analizzare.”
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