Tra i tanti motivi che rendono il poker così bello, sicuramente l’imprevedibilità ha ampia voce in capitolo.
Ma oggi è possibile che Andrew Robl la pensi diversamente: nella ultima puntata di High Stakes Poker il professionista statunitense ha perso un piatto da un milione di dollari che lo vedeva al 99,4% di possibilità di vincere dopo il flop!
Tra l’altro è il piatto più grande mai vinto alla trasmissione di PokerGo, secondo quanto detto dai commentatori in diretta: anche una questione di karma?
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Un backdoor sanguinoso
Ecco la mano. Da small blind, con 699k di stack, Andrew Robl rilancia a 16.000$ sullo utg straddle, dove siede Santosh Suvarna che spilla A♣K♥ e va in fourbet a 54.000$ con uno stack di 490k. Robl flatta con il suo 5♣4♣.
Il flop 4♠4♦2♠ dà trips a Robl, che check-chiama la bet di 45.000$ dell’indiano.
Sul turn K♦ Robl checka di nuovo, Suvarna checka dietro.
Il river K♠ completa il runner-runner del player indiano che in backdoor trova l’improbabile overfull.
Ma Robl evidentemente dopo il check behind turn non pensava a un Kappa in mano all’avversario: da qui la sua decisione di uscire al river con una bet pesante, 300.000$, per poi ovviamente non potersi più esimersi dal call quando l’indiano pusha per 395.000$ totali.
Quando il fold non è contemplabile per odds
Dopo l’all-in di Suvarna, Robl deve aggiungere 95.000$ su un piatto di 897.000$. Per pot odds il punto di pareggio del call è al 9,5%!
In pratica con il suo full Robl deve essere buono sul lungo periodo meno spesso di una volta su dieci, ma anche se il push di Suvarna è chiaramente per valore, visto che non gode di fold equity, il fold dello statunitense è praticamente impossibile.
A nostro avviso può essere pensato – e badate bene, pensato, non messo in atto – in due soli casi: davanti a un tell MASTODONTICO dell’avversario, o se questo dovesse decidere di esporre le sue carte 🙂 Infatti Robl è visibilmente scocciato al momento di aggiungere l’esiguo importo del call.
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I momenti chiave
La mano e il suo esito finale hanno due momenti chiave. Il primo è la decisione preflop di Robl di flattare la fourbet di Suvarna fuori posizione con i suoi connectors suited bassi.
Vista la profondità degli stack lo statunitense aveva tutte le odds del caso per chiamare, ma ci sono anche le reverse odds da considerare: per un professionista del suo calibro comunque la action sembra standard.
L’altro momento chiave della mano è il pesante overbet river di Robl. Puntando 300k su pot di 202k, il biondo si è esposto al rischio di non poter più uscire dalla mano sul push di Suvarna, come puntualmente è accaduto.
Con una pot-sized-bet invece le cose sarebbero state diverse, anche se l’esito finale probabilmente non sarebbe cambiato.