Come un fulmine a ciel sereno, dopo oltre un anno dalle prime accuse di cheating, arriva la risposta di Ali Imsirovic, che confessa di aver fatto multi-account, ma – in un certo senso – di non aver usato RTA.
La dichiarazione arriva da un video caricato su YouTube dallo stesso Imsirovic, video che ha subito fatto breccia nella community pokeristica. Un’ammissione di colpa e un pentimento che ricorda in gran parte quando Dan Cates ammise di aver fatto ghosting, e di essere pronto alle conseguenze.
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Le accuse ad Ali Imsirovic
Ricordiamo come si sono susseguiti gli avvenimenti: il 18 aprile 2022 Alex Foxen comunicò per la prima volta alla community che Ali Imsirovic fu bannato da GGPoker per multi-accounting e RTA, dicendo che era rinomato che Ali fosse un cheater.
Imsirovic non disse nulla al riguardo, e nel corso del tempo sempre più attacchi vennero sferrati nei suoi confronti. Da Daniel Negreanu a Norman Chad, accuse di cheating live e online, che poi sono state prese come veritiere quando PokerGO bannò il bosniaco e Schindler dagli eventi dal vivo.
Poi non si seppe più nulla. Né smentite né conferme, tanto che venne anche messa una taglia a sei cifre per chi potesse portare le prove della colpevolezza di Ali.
Imsirovic ammette il multi-account
Come detto, Imsirovic ha oggi rotto il silenzio. Un Ali cresciuto, più maturo, felicemente sposato, che si prende le sue responsabilità .
Per riassumere i punti salienti del lungo video, che includiamo qui sotto, Ali ammette di aver fatto multi-account in MTT durante il boom del poker online dovuto al COVID-19. A suo dire, molti giocatori hanno approfittato del momento caldo agli high stakes sfruttando questa pratica illecita, e così si è sentito un po’ giustificato nel farlo. E probabilmente ingolosito dall’incredibile flusso di soldi che c’era in quel momento.
Non fraintendete, Imsirovic è consapevolissimo che essere uno dei tanti non ne sminuisce le colpe, e per questo ha chiesto scusa a tutti i “David Peters, Ike Haxton e Nick Petrangelo che hanno giocato nel modo più corretto”.
Insomma, ricorda molto quando Cates ammise il ghosting online. Anche lui indicò il “tutti lo fanno” come parte importante della malefatta, pur accettandone le responsabilità , riconoscendo la colpa e chiedendo perdono.
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Ali Imsirovic e RTA: “Solo Monker Solver, pensavo fosse ok”
Ancora più interessante però è la parte sull’RTA. Per chi non lo sapesse, questo acronimo indica i Real Time Assistant, in sostanza dei solver che suggeriscono la mossa migliore in qualunque scenario in tempo reale.
Ali ha detto di non aver utilizzato RTA, ma di aver fatto una cosa che lui come molti altri non credeva essere RTA.Â
In pratica, una grandissima fetta di onesti poker player in quel periodo giocavano con le soluzioni di Monker Solver (solver per il preflop) aperte a fianco ai tavoli. Imsirovic ha ammesso di aver fatto questo, ma non pensava fosse un problema, anche visto quante altre persone di fiducia lo facevano tranquillamente.
Infatti dopo il ban, Imsirovic ha addirittura protestato contro GGPoker, spiegando che quello non è RTA. Nel momento in cui GGPoker gli ha risposto che è stato bannato per RTA e anche per multi-account, Ali ha abbassato le mani e riconosciuto il prezzo da pagare.
Insomma, poteva essere frainteso cosa fosse un RTA? Poteva essere “obbligatorio”, per restare competitivi, imitare i comportamenti scorretti altrui? A voi la parola. Intanto guardate il video completo: