Ali Imsirovic è sparito dalla circolazione. Il giocatore di origini bosniache, considerato fino a pochi mesi fa uno dei più forti nel circuito degli high roller, ha fatto perdere le proprie tracce. Sembra quasi superfluo sottolineare il fatto che a pesare sulla sua sparizione ci siano le grandi accuse a suo carico. Ali, infatti, è accusato di praticare cheating in particolare online, anche sfruttando i propri amici più vicini.
Una situazione che ha persino portato il CEO di una nota poker room online a piazzare una “taglia” su di lui. Peccato che qui non si tratti di un torneo PKO, ma di una vera e propria ricerca di un personaggio, evidentemente non più apprezzato dalla community e dai suoi “opinion leader”. Ma andiamo con ordine e scopriamo cosa sta accadendo a uno dei campionissimi di poker live degli anni scorsi.
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Ali Imsirovic e la taglia sulla sua testa
Partiamo ricordando che Ali Imsirovic è stato bannato da alcuni tra i più importanti circuiti live. In particolare il PokerGo Tour, una delle sue “case” fino a un paio di anni fa, oltre a GGPoker che ne ha chiuso l’account online fino a data da destinarsi. In altre circostanze, come nel caso delle World Series of Poker, è stato il bosniaco ad “auto-escludersi” visto che non è arrivata una decisione ufficiale da parte degli organizzatori.
Ma veniamo alla taglia che pende sulla testa di Ali. A piazzarla è stato Phillip Nagy, CEO di Winning Poker Network. Stiamo parlando di una delle poker room online più importanti tra quelle che operano nel mercato degli Stati Uniti. Attraverso un post sui social, Nagy ha fatto capire di essere pronto a mettere in palio una bella cifra, in favore di chi porterà prove della colpevolezza di Imsirovic in merito alle accuse di cheating.
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Mazzata finale o tentativo di redenzione?
Come ben sappiamo, le accuse più gravi formulate nei confronti del player bosniaco riguardano l’utilizzo di software RTA, ovvero di assistenza in tempo reale, oltre alla creazione di una vera e propria rete di giocatori che lo aiutassero, attraverso la collusion, a cheatare nei tavoli di poker online.
Questa seconda accusa non è ancora sormontata da prove. Forse anche per questo motivo Nagy vuole vederci chiaro. Resta da capire se il suo è un tentativo di dare la mazzata definitiva a Imsirovic, o se invece si tratta di un modo per ripulirgli l’immagine. Del resto, se non ci sono prove sulla colpevolezza di un uomo, attaccarlo ed escluderlo dalla vita “reale” non è un crimine di minore levatura.