Non è un segreto il fatto che i film abbiano sempre un grande impatto sulla nostra cultura e sulla società. Possono servire per celebrare qualcuno o per sottolineare alcuni rischi, oltre che a sollevare delle critiche. Una situazione che non può non riguardare anche i film sul poker, che non mancano e neanche in scarse quantità nella storia recente.
Ci sono anche film in cui è possibile vedere in azione altri giochi tipici del casinò, come il blackjack e la roulette. Tuttavia, questa volta vogliamo concentarci sul poker. Dopo averne visti e analizzati diversi, siamo giunti ad alcune conclusioni che di certo potranno generare discussioni. Perciò andiamo direttamente al risultato delle nostre analisi.
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Come i film sul poker hanno influenzato il gico
Come abbiamo potuto vedere in alcune pellicole, come Rounders o altre, ci sono alcune associazioni miste a luoghi comuni che non ci sono piaciuti. Come quelli legati al poker con la mafia, i gangster e altre attività illegali. Di certo c’è una ragione per cui i produttori hanno fatto queste associazioni. La sensazione, però, è che queste vengano portate all’eccesso in alcuni casi.
In realtà fare il giocatore di poker – soprattutto negli ultimi anni – non provoca questo genere di “legami” con altre realtà decisamente poco edificanti. Sicuramente per rendere un film sul poker un po’ più spettacolare ed elettrizzante, fa “comodo” a chi produce e chi scrive il copione inserire questi elementi. Ma spesso e volentieri si va oltre quella che è la realtà dei fatti.
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E poi ci sono altre visioni dello stesso mondo, quelle offerte da grandi attori che nella loro vita hanno girato scene attorno a un tavolo verde. Personaggi leggendari come Sean Connery o Paul Newman, catturati dall’occhio delle telecamere mentre giocano a poker. Grazie a loro ci si può rendere conto di quanto sia divertente giocare, specialmente in compagnia di amici.
Siamo ancora in attesa, da appassionati prima ancora che da addetti ai lavori, di una pellicola che mostri il mondo del poker così com’è. Senza caricare eccessivamente l’ambiente del casinò e senza basare il soggetto su stereotipi ormai morti e sepolti. Un modo per incoraggiare l’avvicinamento a questo mondo, decisamente meno marcio di come viene descritto da troppo tempo.
