C’è poco da dire, GTO Wizard e gli altri database di simulazioni stanno rivoluzionando il mondo del poker. Utili e precisi come un vero e proprio solver, ma senza il difetto di richiedere molto tempo e prestazioni del pc per funzionare, questo genere di software è il compromesso che ogni player desidera.
Il problema, però, è che questa rapidità che li rende perfetti per lo studio off-table, per alcuni truffaldini si è rivelata utile anche per usarli in game. Questa attività si chiama RTA, Real Time Assistant, ed è severamente proibita da tutte le poker room online, oltre che essere distruttiva per la salute del poker in generale.
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La buona notizia è che a GTO Wizard si sono presi le loro responsabilità in merito senza ignorare il problema. Anzi, si sono impegnati per trovare un modo di risolverlo, e i primi frutti cominciano a farsi vedere.
Fair Play con GTO Wizard
La nuova funzione introdotta da qualche giorno sul solver online si chiama “Fair Play Check” e aiuta a individuare potenziali cheater e segnalarli alle poker room con prove più concrete dei semplici sospetti.
Funziona in questo modo: semplicemente inserisci un board specifico di una mano sospetta avvenuta negli ultimi 7 giorni, la data e l’ora in cui è stata giocata. GTO Wizard mostrerà tutti gli spot simili studiati sulla sua piattaforma alla stessa ora.
Se troverai una corrispondenza esatta, potrai comunicare alla piattaforma di gioco di approfondire i controlli, allegando la hand history e l’ID della soluzione di GTO Wizard. Inoltre, potrai segnalare di contattare direttamente GTO Wizard che assisterà la room nelle indagini.
È stato accertato che i network WPT e WPN hanno approvato questo sistema, mentre altre room hanno deciso di non dichiarare nulla per evitare che qualcuno si regoli di conseguenza.
Il primo ban?
Un paio di giorni fa, Mike Holtz ha pubblicato su Twitter un’accusa verso Christopher Battenfield, trovando almeno tre spot giocati al tavolo e risolti con GTO Wizard.
Holtz ha detto a poker.org di aver segnalato la cosa a WSOP.com, e che da quel giorno l’account sospetto non è stato più visto ai tavoli, probabilmente a causa di indagini o di un ban.
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È risolutivo?
Purtroppo la risposta è no, per vari motivi. Prima di tutto, GTO Wizard non è l’unico strumento per fare RTA, e poi non sappiamo quali poker room si siano accordate per questa soluzione, né quanto la tengano in considerazione.
Un sospetto rischio che si sta diffondendo ora, è che magari agli high stakes dove molti spettatori seguono le giocate dei pro, possa essere uno di questi ultimi a controllare le giocate su GTO Wizard. È vero che si potrebbe risolvere il problema usando gli indirizzi IP, ma è anche vero che il truffatore al tavolo potrebbe essere in call con uno spettatore.
Sicuramente però è un passo avanti, che dimostra quanto l’integrità del gioco sia una priorità per molte delle parti in causa, inclusa GTO Wizard che potrebbe perdere alcuni clienti (scorretti) per questa ragione.
Ora, il sogno è che ci sia una condivisione più marcata tra i vari network e tutti i software dedicati al poker, uno scambio di informazioni che renda più fluida e semplice la ricerca.
Questa non è la soluzione definitiva, ma unita ad altri sistemi di controllo – alcuni già in possesso delle poker room e molto efficaci – potrà rendere la vita dei truffatori sempre più difficile. Aspettando il giorno in cui, per loro, il gioco non valga più la candela.