Al Monster 50 vinto da ‘Pacos87’ stanotte ha chiuso al quinto posto, ma considerando le taglie misteriose è come se avesse fatto podio.
Coi dodicimila euro incassati il siciliano Filippo ‘alongwaytobepro’ Mirci ha raddoppiato il premio vinto al Sunday Special di agosto che aveva registrato l’incredibile doppietta di M@doff. Ecco il racconto del venticinquenne, ritornato a giocare i tornei multitavolo dopo essere passato dai tavoli cash game e dagli Spin&Go.
Doppio bullet
Mirci racconta di aver iniziato il Monster 50 con una eliminazione.
Con il primo bullet sono stato eliminato velocemente in bluff per poi rientrare e restare ad un certo punto con circa un terzo stack. Per fortuna il tavolo era molto soft e sono potuto risalire con discreta facilità . Una volta risalito ho davvero “bullato” il tavolo e ho cercato di entrare in più piatti possibili perché i giocatori con che avevo contro erano ricreazionali e quindi ero sicuro di avere un vantaggio a giocare post flop. Effettivamente così è stato. Sono salito tantissimo, avevo diversi giocatori molto allegri sia pre- che post-flop e tutto ciò, unito alla mia esperienza contro certi tipi di giocatori, mi ha portato ad arrivare alla fine del del day 1 essendo secondo in chips, quasi chipleader, anche grazie alla struttura che è stata molto buona. Visto che i livelli erano da venti minuti si è giocato fino a oltre le tre di notte e quindi ho avuto tutto il tempo per ingranare la marcia.
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Dalle stelle a venti bui
Nel day 2 del torneo, dopo una fase iniziale che sembrava dare un seguito agli auspici del day 1, Mirci si è trovato ad arrancare.
Il day 2 è andato bene nella fase pre-bolla, ho messo tanta pressione ed ha funzionato. Subito dopo lo scoppio della bolla, con l’ingresso delle mistery bounty, ho perso i primi colpi mettendole anche bene. Però subito dopo sono riuscito a vincere altri colpi e ho ripreso a mettere pressione agli avversari. Fino a cento left è stata una bella ascesa, sono sempre salito in maniera più o meno costante sia in stack che di bounty incassate. Poi tra i settanta e i trenta left sono stato un po’ card dead e non ho avuto molti spot in cui entrare. Mi sono accorciato fino a venti bui e da lì non è che sono mai risalito più di tanto.
In realtà un colpo che lo avrebbe potuto sollevare dalla situazione c’è anche stato, ma è finito con uno split-pot.
Ai venti left c’è stato un colpo molto importante in un piatto da cinquanta bui, vado all-in con AΧKΧ e un avversario quasi pari stack chiama con AΧQΧ. A quel punto vincere il pot voleva dire trovarsi secondi o terzi nel chipcount però purtroppo splittiamo perché facciamo entrambi scala con 2Χ3Χ4Χ5Χ. Potevo salire molto in alto e invece sono continuato a rimanere con uno stack intermedio-basso per tutto il resto del torneo. Fortunatamente ho vinto un paio di coinflip quando contava, in particolare prima del tavolo finale ce n’è stato uno fondamentale che mi ha portato ad iniziare il final table da terzo in chips sempre con venti bb, ma la situazione era molto particolare perché c’erano due stack enormi che avevano molte più chips di tutti gli altri. La pressione ICM si faceva sentire tantissimo, quella delle taglie misteriose invece non tanto visto che erano rimaste in gioco le più piccole. Comunque dal momento in cui sono entrate in gioco ho allargato ovviamente i range, ma senza fare follie. Alla fine ho vinto cinquemila euro in mystery bounty, in totale saranno state una decina: una da duemila, un paio da mille, una da cinquecento, quindi ottimo.
Il tavolo finale
Al Final Table Mirci dice di aver notato un bel gap tra i risultati di alcuni giocatori e il gioco che esprimevano al tavolo.
Come detto al tavolo finale partivo terzo di nove ma eravamo tutti molto ravvicinati. L’unico obiettivo che avevo era di giocare al meglio possibile. È stata proprio una maratona questo torneo e sono ancora stanchissimo, ma ho comunque dato il tutto perché sapevo che era un momento importante e perciò dovevo semplicemente dare il massimo in ogni spot. Non conoscevo gli avversari, ho cercato i loro risultati su SharkScope e in certi casi non rispecchiavano il gioco che stavano esprimendo. Perciò in certi casi mi ci sono affidato in altri no, ho fatto le mie valutazioni sul modo in cui stavano giocando, senza stare molto ai dati perché il gioco diceva altro. Alla fine ho fatto bene. Comunque c’era davvero poco spazio di manovra, i due leader con settanta bui a testa mettevano sempre infinita pressione ai nostri quindici-venti bui.
Video-replay tavolo finale
Ecco il replay a carte scoperte del tavolo finale Monster 50. Prima di chiudere in quinta posizione Filippo Mirci ha piazzato una giocata che…
Il suo racconto continua sotto.
I deal cercati
Filippo è stato tra i più attivi in chat per la discussione del deal a cinque left, che è poi saltata.
A dirla tutta anche appena arrivati al final table c’era chi aveva già messo la spunta per fare un deal. A cinque left abbiamo visto del deal e a me sarebbero toccati quattordicimila in ICM e mi sembrava un premio corretto per la situazione. Però non è stato accettato da tutti e perciò è sfumato. Poi c’è stato un altro tentativo ma anche lì hanno rifiutato. Ho un po’ spinto per fare il deal non perché non fossi disposto a giocarmi i soldi ma perché ritenevo fosse la cosa più profittevole. Poi il mega chipleader ci metteva infinita pressione e quindi in quel momento del torneo fare deal significava mettere fine a tutto ciò per essere pagati in base allo stack che si aveva. Oltretutto anche il fatto di non subire la varianza del singolo torneo era relativamente importante perché gli scalini dei premi erano rilevanti quindi sì, a maggior ragione il deal era la cosa più intelligente da fare per tutti. Purtroppo non è stato capito o per alcuni hanno prevalso altre ragioni, non lo so.
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Una iniezione al roll
Per Mirci questa iniezione al bankroll servirà soprattutto per giocare più serenamente.
Che non significa salire di ABI perché sul punto it gioco già tutti gli stake più alti se ritengo i tornei profittevoli, quindi ci sono dei tornei full reg da 250€ che non gioco non tanto per il roll ma più che altro perché non lo trovo troppo intelligente. Per il futuro potrebbe essere interessante qualche coaching top e mi piacerebbe anche fare qualche trasferta in più, magari più importante di quelle che ho fatto finora. Sarebbe una bella esperienza. Il sogno è arrivare in fondo a dei tornei live davvero importanti.
Lato poker giocato, il venticinquenne vede il futuro come tutto da disegnare.
Al momento i miei progetti col poker non sono ben definiti, mi piacerebbe continuare a macinare risultati ma non diventerò assolutamente un mass grinder. Mi piacerebbe giocare qualche torneo live più importante e in un futuro anche trasferirmi per poter giocare sul dot com, che dà molte più opportunità , con tutto che comunque anche su punto it sono tornati tornei interessanti. L’estero servirebbe anche per fare un bel salto di qualità , confrontarsi con avversari molto molto preparati e per me sarebbe proprio l’esperienza di vivere cose nuove al di fuori dell’Italia, dalla mia zona di comfort, che mi alletta.
I ringraziamenti al gruppo
Alla fine della chiacchierata Filippo vuole ringraziare gli amici con cui si confronta ogni giorno sulle mani giocate.
Ringrazio il gruppetto con cui ci confrontiamo quotidianamente. Mi hanno aiutato molto a migliorarmi, una bella spinta con il poker e non solo, sono amici a 360°. Poi vorrei anche menzionare il mio primo coach cash game, che è un’altra persona cui devo tanto perché è colui che mi ha aperto la strada per fare del poker davvero una professione, si chiama Aleandro Ciccone in arte pezzodimela.