Quante volte vi sarà capitato di dividere il conto tra amici dopo aver mangiato assieme.
Per chi vive in Germania, come il sottoscritto, è tradizione pagare ognuno per sé. Anzi, talvolta pagare per qualcuno può non esser visto come un gesto di cortesia ma al contrario, come una richiesta: e ora questo cosa vuole in cambio?
In Italia la divisione “alla romana” è quella più diffusa: tutti mettono la stessa quota e pazienza se uno ha preso il filetto e l’altro la bruschetta.
Tra pokeristi invece, specialmente in trasferta dove ci concede sempre qualche sfizio in più, capita che qualcuno paghi per tutti.
Che lo faccia per generosità, perché ha appena vinto un torneo o per aver steso il flop a tavola poco importa, la sassata può rivelarsi di proporzioni epiche…
Il conto prego…
Non è il nostro caso e si opta per un conto alla romana.
Siamo circa una decina, il bar dell’Hilton di Praga non è certo il posto migliore per ordinare hamburger e patatine ma il menù non offre granché.
Le alternative sono il salmone, lo schnitzel – fettina di carne impanata – e le tagliatelle al ragù, che inspiegabilmente vanno per la maggiore. Più o meno tutti aggiungiamo una birra o un calice di vino. Totale 700 corone a capoccia, poco più di trenta euro.
Accanto a me Giuliano Bendinelli in una delle sue versioni “a salve”: il Main EPT non è andato per il meglio e l’entusiasmo non è certo quello delle serate a Las Vegas.
Tra chi ancora non ha finito di mangiare, chi è scappato a fumare una sigaretta e chi intona un “Eh Marione come striscia, eh Marione come stiscia…” – Mario Llapi ndr, – si perde un po’ di tempo.
Quanto basta a stilare velocemente una top tre delle scuse più diffuse tra i pokeristi per non pagare il conto. E’ un assist che Giuliano raccoglie con piacere, il registratore è accesso e siam tutti lì ad ascoltarlo…
La top 3
“Top uno in assoluto, quello proprio livello master e non un principiante qualunque, fa il disinvolto nel corso della serata e magari fa anche vedere che ha un bel rotolo di soldi in tasca.
Poi al momento opportuno, magari dopo aver ordinato il salmone come nel mio caso, inizia dal nulla:
‘Ma tu non hai un po’ di mal di pancia?’
E poi pian piano, a ogni minuto che passa:
‘Madonna, ma che ci hanno messo? Mi sa che devo andare in bagno…’
Ecco, in quel momento tu sai che da quel bagno lì, prima che il conto sia stato pagato, non lo vedrai più uscire.
Al secondo posto, vabé, un classicone nei posti dove ci sono altre valute:
‘Non ho la carta…Non ho corone, fiorini…
Come faccio a pagare, ho solamente Rand Sudafricani! Domani te li mando su Skrill…’
E poi puntualmente non arrivano!
Come terzo non saprei, avrei una storia di uno che gioca nei circoli a Genova ma non è un pokerista famoso…
Per farla breve, questo millantava di avere ‘un miliardo’ a casa, testuali parole eh, salvo poi non aver da restituire nemmeno i 500 euro chiesti in prestito qualche ora prima…
La top 1 per distacco
“Bendi dai, manca la tua parte” gli fa notare Mario, che nel mentre raccoglieva le quote di tutti.
“Ah ma in corone?” – risponde Giuliano – “E tu come fai ad avere corone bro?
Ma scusa, non entra la carta? Paga tu con la carta poi ci aggiustiamo. E gli euro?
Questa è una cosa proprio bassa dai, ho gli euro ma non si può pagare in euro qui sennò mi scammano, quindi carta…Dagli 400 e lui ha pagato per me, ce li ho in tasca bro…”
Proprio in quel momento tira fuori un rotolino di banconote da 50 e 100 euro e comincia a farle ondeggiare tenendole ferme al centro:
“Ragazzi tranquilli eh, ne ho ancora eh…Dai sù paga ‘sto conto che ora sembra quasi che stia facendo io quello che…Te li devo girare su Skrill, hai Skrill?”
Sì, ci siamo fatti tutti delle gran risate e Bendinelli non ha pagato…