Cap-show al podcast di Assopoker: Nicola Cappellesso racconta la sua quarantena da grinder!

Apr 2, 2020

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Dalle prime partite a cash game all’origine del nickname online, con l’aggiunta di qualche aneddoto davvero spassoso, Nicola Cappellesso è stato protagonista del podcast condotto da Andrea Borea su Assopoker.com.

Primo ospite assoluto del format, il grinder veneto è sembrato particolarmente in forma nonostante le restrizioni imposte dal governo per arginare la pandemia di Covid-19.

In fondo, da buon grinder, non può che leccarsi i baffi per la quantità di traffico presente sulle poker room online, prese letteralmente d’assedio da qualche settimana a questa parte.

Quarantine grinding

“La mia quarantena, per gran parte della giornata, somiglia alla vita di tutti i giorni: bene o male la mattina dormo e la sera gioco. L’unica cosa che cambia è il pomeriggio, che magari usavo per fare sport, vedere gli amici, magari andare a pranzo fuori.

La ‘reclusione’ mi sta facendo sentire la mancanza  mentre questa piccole cose, soprattutto del padel, dato che son due mesi che non ci gioco e sto impazzendo.

Tirando le somme, il tempo con gli amici è la cosa che mi manca di più, oltre andare a bere ottocento americani al bar il venerdì sera!

Le origini di “JhonCheever”

Il nickname per giocare a poker online è qualcosa di sacro. Da cosa mai avrà preso spunto Nicola Cappellesso per il suo?

Era appena uscito un film, Lucky You – Le regole del gioco – il protagonista si chiamava Huck Cheever. Per quanto riguarda il nome l’ho preso da mio padre. Lui mi chiamava spesso così riferendosi a sua volta a un film dove un malato di alzheimer, che non ricordava il nome di suo figlio, ogni tanto si svegliava e diceva: ‘John, figlio mio!”

Così faceva lui con me e da qui è rimasto questo “Jhon” scritto, tra l’altro, in maniera sbagliata perché giustamente sono anche ignorante!

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Questione di feel…(d)

Dopo un mese a Vegas siamo tornati in questa realtà con numeri e garantiti assurdi e ci siamo messi a giocare giorno e notte. E’ stato un po’ strano perché era da tanto che non giocavo di pomeriggio e ora ho ripreso alla grande. Nella sfortuna della situazione generale per noi grinder, lavorativamente parlando, va alla grande. 

Il field è tornato quasi quello di un tempo. Ero abituato a tanti ragazzi che studiano, un field abbastanza duro anche nei tornei più piccoli. Adesso invece, nei tornei minori, sto vedendo tante persone che magari non giocavano da anni e, fortunatamente per noi, giocano ancora come facevano un tempo.

Pusher o player?

Tra i tanti aneddoti snocciolati nel corso del podcast Nicola ricorda gli esordi col poker, quando muoveva i primi passi col cash game live:

Ho cominciato col cash game e capitava spesso di tornare con dei soldi a casa. A un certo punto mia madre ha cominciato a insospettirsi e pensava che avessi cominciato a spacciare. 

Me ne sono accorto perché di tanto in tanto cominciava a farmi una paternale su quanto facesse male la droga e via dicendo, mentre io andavo a giocare a poker tutte le sere!

Se vi siete persi l’intervista a Leonardo Greco che è appena guarito da Coronavirus DATE UNO SGUARDO QUI

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