Ci sono cose nella vita che ci fanno letteralmente impazzire. E poi c’è il poker online.
Fonte inesauribile di gioie e dolori (per chi si cimenta ai tavoli da gioco), racchiusi in poche ore di gioco spese di fronte al computer.
Giocare a poker online, specie per chi lo fa di professione, costituisce una vera e propria palestra per il nostro self-control, una skill che non si impara sui solver né si studia sui libri.
Un gioco… A prova di tilt
La mente ha dei poteri straordinari. Per usufruirne al 100% però, occorre aver raggiunto un equilibrio interiore che in pochi possono vantare.
Un giocatore estremamente preparato che commette una leggerezza enorme una volta ogni 100 o 200 mani, potrebbe avere un win-rate più basso di un suo collega meno preparato, ma che non sbava di una virgola per quelle che sono le sue competenze.
L’importanza del mindset nel poker non la scopriamo certo oggi, le differenze in termini monetari di ciò che un cattivo mindset comporta sono tuttavia ancora ignote.
E’ impossibile infatti quantificare di preciso quanto un approccio scorretto possa incidere sul profit di un giocatore (a prescindere dalla specialità).
Per capirci meglio facciamo un esempio col cash-game, se forzando l’action si perde un intero stack (100BB) in uno spot dove al massimo si sarebbero persi 5BB, va da sé che il discorso sui BB/100 lasci un po’ il tempo che trova.
Una varianza incontrollabile
Si dice che vincere aiuti a vincere, ma perdere?
E’ possibile prolungare (e di tanto) una serie negativa proprio a causa della carenza di risultati ottenuti nelle partite precedenti? Assolutamente sì.
Specialmente chi gioca a livello amatoriale o in generale non studia il gioco attraverso i software a disposizione.
La bad run è un dato di fatto, inevitabile nella carriera di un pokerista. Ciò su cui invece si può intervenire è il controllo e la consapevolezza nei propri mezzi.
Se per la seconda è sufficiente studiare, per la prima occorre lavorare su se stessi con costanza.
Perché si tilta?
Tiltare, un neologismo di derivazione pokeristica per descrivere uno stato di collera/perdita di controllo temporanea (o prolungata nel tempo) a causa delle emozioni negative scaturite da una o più giocate non andate in porto.
Qualcosa di assolutamente controllabile col tempo, ma comunque difficile da gestire.
Il tilt è inversamente proporzionale alla consapevolezza che un giocatore ha dei propri mezzi e del gioco in generale. Più si è preparati e prima si accetta il corso degli eventi, che può essere più o meno a nostro favore a seconda dei periodi.
Sono cambiati i tempi dove l’intuito era sufficiente a costruirci sopra una carriera, per giocare a poker ci vuole una gran testa. In tutti i sensi.
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