“Scandalo” errore dealer al FPS. Luca Vivaldi “È normale sbagliare, commenti ignoranti”

Feb 23, 2024

Un semplice errore di dealer e il popolo del web si scatena, come è solito fare da buon gregge di pecoroni. Piovono critiche, insulti, allusioni alle qualità della ragazza, tutto per un comunissimo sbaglio che è stato tutto fuorché grave.

I colleghi che hanno postato il video non si sognerebbero mai di criticare la dealer, ma ormai il web è troppo abituato a “indinniarsi” e (frase fatta ma sempre vera) a fare i “leoni da tastiera“, scrivere cose che dal vivo non direbbero mai. Internet è il luogo perfetto per queste cose.

 

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L’errore a 4 left

Cosa è successo? Semplicemente, in una fase calda del Main Event France Poker Series (4 left), Baqal rischia il torneo con J10 contro Rouissi con 106 su board 77KA. Come avrete notato, per Baqal poche chance di perdere, molte per vincere, ma soprattutto tanti out per splittare: A, K, 10 o 7.

Al river cade una Q e il rail festeggia. Con una coppia e tre overcard sul board, la dealer si confonde e divide il piatto, senza accorgersi che Baqal ha chiuso scala ad incastro runner runner.

L’errore è stato subito notato, la ragazza ha fermato il gioco, chiamato il floorman, sono stati verificate azioni e stack, e dopo una breve pausa si torna in scena.

Nulla di così grave, anzi, un comunissimo errore e gestito alla perfezione. Eppure sui social iniziano i commenti sull’incapacità della dealer che non riesce a notare nemmeno questo. Come se dopo ore passate a dare carte, ogni giorno, centinaia di mani distribuite, la soglia dell’attenzione debba essere sempre al 100% senza margine di errore.

No, gli errori capitano spesso. Sui palchi più piccoli, al circoletto sotto casa, come al Main Event delle WSOP o alle Triton Poker Series. L’importante è – ovviamente oltre al farne meno possibile – sapere come gestirli, sapere come comportarsi per mantenere al massimo la regolarità del gioco.

 

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Le parole di Luca Vivaldi

Commenti veramente fuori luogo, che hanno toccato addirittura sessismo gratuito e hanno fortunatamente fatto arrabbiare altre persone che si sono erte in difesa della ragazza. Sì, perché anche se siamo lontani chilometri e dietro un monitor, non dobbiamo dimenticarci che dall’altra parte c’è un essere umano con le sue emozioni.

Tra questi è comparso anche Luca Vivaldi, TD e manager delle Triton Poker Series (l’evento di poker più ricco ed esclusivo al mondo), che normalmente si astiene da Facebook e simili, ma questa volta non ha potuto tenere la lingua tra i denti.

Riportiamo per esteso cosa ci ha detto, perché Luca conosce bene Ioana la dealer, conosce le sue qualità e la sua bravura, ed è giusto che si porti un briciolo di giustizia contro il bullismo virtuale.

“Trovo allucinante i commenti sui social, per quello non mi metto mai in mezzo e non li uso quasi per nulla.

La situazione è stata gestita perfettamente e sbagliare a leggere il board puó capitare anche a quei livelli, è umana! La dealer si chiama Ioana, è da anni un punto fermo nel team dell’EPT e ho avuto piacere di averla nel mio team a Triton per un breve periodo a Londra dell’anno scorso. Parla 4 lingue, intelligenza spiccata, customer service impeccabile, molto professionale e preparata per dar carte a questi livelli e da quel poco che traspare anche caratterialmente portata.

I commenti «carriera finita» «dealer EPT bah» o ancor peggio commenti sessisti sono fuori luogo e piena di ignoranza e mi hanno alterato perché i dealer che li leggono si sentono ingiustamente sottovalutati.

Arrivare a poter lavorare EPT o Triton è molto difficile e fortunatamente basato su meritocrazia; le persone non esperte di questo campo purtroppo si soffermano a quanto sia veloce, quanto possa dare il board dritto e altre cose che compongono un 5% delle skill che un dealer a questo livello deve avere e che non si trova (con tutto il rispetto per i meno esperti o alle prime armi) facilmente al bar sotto casa.

Un atleta professionista sbaglia e lo fa in continuazione perchè fa parte del suo lavoro e del suo cammino ma ha dietro una corazza di PR manager e altre figure al giorno d’oggi e non danno peso a questi commenti. Invece questa ragazza si ritrova a dover ‘digerire’ cattiverie gratuite da persone che non sanno nulla di questo mondo e mi rattristisce, mi sentivo in dovere di difenderla per quel poco che posso fare.

Il perché di questi commenti a volte (troppo spesso) è frutto di una gelosia insensata in cui spesso provano ad inserirsi nell’ambiente lavorativo EPT ma non passano i requisiti minimi nemmeno per poter essere testati.”

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