La zampata del vecchio volpone. Si potrebbe riassumere con questa frase il ritorno al successo di uno dei giocatori poker più iconici, che da qualche tempo è tornato a sedersi ai tavoli. Stiamo parlando di Tony G, il quale ha fatto sentire ancora una volta la sua voce portando a casa un evento importante, il terzo nel fitto programma del Super High Roller Bowl.
In quel di Cipro l’esuberante player lituano, che vanta anche un passato abbastanza importante nella politica nazionale, è riuscito a trionfare in uno degli eventi più interessanti per quanto riguarda la struttura di gioco. Stiamo parlando dello Short Deck, un torneo particolare che ha saputo far divertire anche chi lo ha seguito senza prendervi parte.
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Alla fine a trionfare è stato il vecchio lupo di mare baltico, il quale ha regolato una schiera di 45 avversari particolarmente agguerriti.
Tony G riporta la sua regola
L’evento da 25mila dollari di buy-in ha generato un montepremi complessivo che ha superato il milione e 125mila dollari complessivi. Il Merit Royal Hotel & Casino di Kyrenia ha ospitato un evento molto particolare, se non altro per un aspetto che lo rende quasi unico nel suo genere. Rispetto ai consueti giochi di poker, infatti, il mazzo è composto da 36 carte e non dalle solite 52.
In questo caso Tony G è arrivato al Final Table da sette giocatori già con un buon vantaggio in termini di stack. Il primo ad arrendersi è stato Boris Turitsa che è uscito al settimo posto, subito seguito da Daniel Tang che si è arreso in sesta posizione. A seguire è stata la volta di Paul Phua, un’altra vecchia volpe che è stata eliminata al quinto posto.
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Il gruppo si è andato via via sgranando fino ad arrivare all’uscita di scena in quarta posizione di Xia He Jiang, che ha portato a casa un assegno da circa 123mila dollari. Il trittico arrivato fino in fondo perde quasi subito un pezzo, visto che Robert Flink ha lasciato il tavolo al terzo posto. Così ha preso vita l’heads up conclusivo: il signor Guoga vedeva solo Christopher Brewer tra se e il trofeo.
Un trofeo portato a casa con autorità, dominando l’ultima mano: il suo K-J ha avuto la meglio sul J-10 dell’avversario, nonostante un gut shot aperto per Brewer fin dal flop. Alla fine la gioia per Tony è stata immensa:
Sono il campione, sono stato il migliore e ho cercato di divertirmi il più possibile. Ora lasciatemi riposare che ho un altro torneo da vincere per fare back-to-back.